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Incontri con le scuole in tempo di covid Dal momento che non è più stato possibile effettuare i consueti incontri con le scuole, il centro studi sezionale, con la collaborazione del gruppo di Borgonovo V.T., il 15 maggio 2021 ha incontrato “on line” le quattro terze medie del paese. Per raccontare la giornata lasciamo la parola ai ragazzi, estrapolando alcune frasi dalle loro relazioni, che riportiamo al termine di questo articolo, riportandone anche le eventuali inesattezze. L’incontro inizia con un breve ricordo dei bisnonni di Carlo Magistrali e del Caduto Galli Giuseppe a cui è dedicata un’aula delle scuole medie, per avvicinare il ricordo della Grande Guerra alle nostre famiglie, dopo di che l’attenzione di sposta sul Monte Piana e sul Fronte Dolomitico in genere. “Tale esperienza ci ha offerto le possibilità di notare che la storia relativa alla Prima Guerra mondiale studiata sui libri di testo, è molto più vicina a noi di quanto credessimo”. “Abbiamo avuto la possibilità di capire bene cosa fossero le trincee. Le immagini di Magistrali mostrano dei lunghi fossati scavati nella terra ricoperti qui e là da assi di legno, rinforzati con delle pietre e protetti solo da sacchi pieni di sabbia e filo spinato. Qui i soldati vivevano per la maggior parte del tempo seduti o accovacciati nell’attesa dell’ordine di attacco o dell’attacco nemico. Anche se questo particolare aspetto della prima guerra mondiale lo abbiamo studiato in classe vederle quasi dal “vivo”, ci ha fatto un particolare effetto, perché ci ha reso tutto più concreto. Ci ha impressionati il ritrovamento di una tomba di un nostro coetaneo austriaco morto durante una battaglia. Purtroppo è solo uno dei tanti giovanissimi morti durante il conflitto mondiale.” “I militari in quei momenti vivevano accampati in baracche che cercavano di rendere confortevoli nonostante la situazione e passavano giorni e notti di guardia in profonde trincee scavate nella roccia dove venivano ricavati gradoni da cui spiare il nemico per poterlo attaccare al momento giusto.” “E’ stato emozionante notare come anche in situazioni così difficili, i soldati trovassero un modo che gli permettesse di allontanarsi per alcuni istanti dalla realtà presente, dedicandosi ai giochi da tavolo, come la tombola”. “Ho apprezzato molto questo incontro perché, anche se Carlo Magistrali non ha fisicamente preso parte alla Grande Guerra ed ha avuto poco tempo a disposizione, è riuscito comunque a darmi un’idea precisa di come fosse la vita al fronte, dell’angoscia provata da uomini poco più che ragazzini costretti a combattere lontano dalle proprie famiglie e dalle proprie case. Riflettendo su tutto ciò capisco che spesso ci lamentiamo per cose di poco conto e che tutto sommato il periodo di privazioni che stiamo vivendo a causa della pandemia non è niente a confronto della tragedia delle trincee che vide morire milioni di persone.” Carlo Magistrali Relazione della Classe Terza A Il giorno
15 maggio, noi alunni della classe 3^A dell’Istituto comprensivo di Borgonovo
Val Tidone, abbiamo incontrato (via meet) l’esperto borgonovese della vita in
trincea Carlo Magistrali. Relazione della Classe Terza B Sabato 15
maggio 2021 ci siamo collegati in videoconferenza (meet) con l’alpino di
Borgonovo Carlo Magistrali. [...] Relazioni della Classe Terza C Carlo Magistrali interviene in videoconferenza in classe e ci spiega com'è nata la sua passione e la sua conoscenza sulla prima guerra mondiale. Si interessa ai racconti sulla guerra già da piccolo, crescendo svolge ricerche più approfondite e scopre che anche nella sua famiglia ci sono reduci di guerra. Il suo racconto ci porta nelle trincee della prima guerra mondiale. Inizia parlandoci della “grande guerra dei borgonovesi” che si svolge tra il 1915 e il 1918 nella parte Nord Settentrionale d'Italia a cavallo tra Veneto e Austria. Le operazioni iniziano il 24 maggio 1915, l'obbiettivo era conquistare la Val Pusteria. L'insicurezza dei primi giorni porta a non attaccare, in questo modo gli Austriaci hanno il tempo per rinforzare le difese. Nel novembre 1917 gli italiani ripiegarono in seguito alla sconfitta di Caporetto. Un altro episodio che ci viene illustrato è quello del Monte Piana al confine tra Alto Adige e Veneto. La conformazione del luogo della battaglia era quella di un altopiano su cui erano schierati da un lato gli austriaci e dall'altro gli italiani. Altra delle informazioni che ci viene fornita da Carlo Magistrali è sulle innovazioni tecnologiche utilizzate per migliorare le modalità di combattimento, una tra queste fu l'utilizzo di dispositivi che permettevano ai cannoni di sparare più in alto e quindi di raggiungere obbiettivi più lontani. In questo frangente gli austriaci erano posizionati a ridosso del Monte Piana dove potevano essere facilmente travolti da valanghe, ma difficilmente colpiti dai soldati italiani. I militari in quei momenti vivevano accampati in baracche che cercavano di rendere confortevoli nonostante la situazione e passavano giorni e notti di guardia in profonde trincee scavate nella roccia dove venivano ricavati gradoni da cui spiare il nemico per poterlo attaccare al momento giusto. A distanza di tempo in questi luoghi si possono trovare resti e tracce della guerra e del passaggio dei soldati. Alla fine dell'intervento di Carlo Magistrali mi sono trovata a riflettere sulle difficoltà che dovevano superare ogni giorno i militari : le intemperie, il freddo, la solitudine, la lontananza dagli affetti. In conclusione penso a quanta determinazione e coraggio dovessero avere per affrontare un momento così duro di battaglie e privazioni. Costanza Galvani
Sabato 15 maggio la classe 3°C ha partecipato ad un incontro via Meet tenuto dal Sig. Carlo Magistrali, grande appassionato della Prima Guerra Mondiale ed autore del libro intitolato "1915-1918 la grande guerra dei borgonovesi". Magistrali ci ha spiegato che la sua passione per la Grande Guerra è nata sul campo, visitando le prime trincee quando aveva solo otto anni. Due dei suoi bisnonni hanno partecipato al conflitto mondiale e sono riusciti a fare ritorno. Anche lui in un certo senso si sente un sopravvissuto perché se i suoi bisnonni non fossero tornati dalla guerra, lui non sarebbe mai nato. Poi è stata la volta del ricordo di Giuseppe Galli, borgonovese nato 1'8 gennaio 1889 e marito di Carolina Carini. A differenza dei bisnonni di Magistrali, Galli non fece mai ritorno dalla trincea perché venne ucciso, guadagnandosi una medaglia d'onore d'argento al Valore Militare per le sue imprese. Si passa poi all'argomento centrale dell'incontro, owero il fronte dolomitico e le vicende relative al Monte Piana (che segna il confine tra Italia ed Austria). Le operazioni iniziarono il 24 maggio del 1915 con l'obiettivo di raggiungere la Val Pusteria. All'inizio gli uomini al fronte non sapevano nemmeno perché stessero combattendo e per chi; questa insicurezza iniziale portò alla stazionarietà del fronte. Dopo due anni di scontri violenti e sanguinosi, Il 4 novembre 1917 venne dato l'ordine di ripiegamento dal Tagliamento al Piave. Magistrali si sofferma poi sulla descrizione delle gallerie scavate all'interno del Monte Piana che servivano ai soldati per portare oggetti alle trincee. A circa cinquanta metri dal confine austriaco è stata rinvenuta una baracca al cui interno erano conservati profumi, giochi da tavolo, cibo, utilizzata dai soldati nel loro tempo libero. I dormitori dei soldati erano di legno e molto stretti, le abitazioni venivano adornate per far sì che anche lontano da casa ci si potesse sentire a proprio agio. Magistrali sottolinea come ancora oggi sulle Dolomiti ci siano tracce vive di quegli eventi. Ci viene poi mostrata la foto della tomba del soldato austriaco Josef Egger, ucciso sul campo di battaglia a soli quattordici anni. Ho apprezzato molto questo incontro perché, anche se Carlo Magistrali non ha fisicamente preso parte alla Grande Guerra ed ha avuto poco tempo a disposizione, è riuscito comunque a darmi un'idea precisa di come fosse la vita al fronte, dell'angoscia provata da uomini poco più che ragazzini costretti a combattere lontano dalle proprie famiglie e dalle proprie case. Riflettendo su tutto ciò capisco che spesso ci lamentiamo per cose di poco conto e che tutto sommato il periodo di privazioni che stiamo vivendo a causa della pandemia non è niente a confronto della tragedia delle trincee che vide morire milioni di persone. Carlo Alberto Ferri Relazione della Classe Terza D Il 15 maggio 2021 tutte le classi terze della Scuola Secondaria di primo grado di Borgonovo Val Tidone hanno incontrato Carlo Magistrali, un esperto e ricercatore appassionato della Prima Guerra Mondiale. Abbiamo chiesto il suo intervento per approfondire questo periodo storico, così importante per la nostra Storia. L’incontro è durato circa un’ora, durante la quale il signor Magistrali ci ha illustrato attraverso immagini di documenti, carte militari e politiche, oggetti come spazzolini da denti, schede di una tombola (che dimostrano il disperato bisogno dei soldati di passare del tempo come se tutto stesse andando bene), un profumo, molti aspetti della vita dei soldati durante la Prima Guerra Mondiale. La passione di Carlo Magistrali per questo importante periodo storico nasce quando, ancora bambino, durante una vacanza in montagna, trova un reperto storico risalente alla Prima Guerra Mondiale. Grazie a questa lezione di approfondimento, abbiamo scoperto che un importante contributo è stato dato anche dal borgonovese Giuseppe Galli nato a Borgonovo l’8 gennaio 1889. Partito per il fronte, viene ucciso in una delle ultime battaglie sotto il fuoco delle mitragliatrici nemiche sul Col Fagheron il 15 giugno 1918. Una targa commemorativa lo ricorda all'ingresso della nostra scuola. Abbiamo avuto la possibilità di capire bene cosa fossero le trincee. Le immagini di Magistrali mostrano dei lunghi fossati scavati nella terra ricoperti qui e là da assi di legno, rinforzati con delle pietre e protetti solo da sacchi pieni di sabbia e filo spinato. Qui i soldati vivevano per la maggior parte del tempo seduti o accovacciati nell’attesa dell’ordine di attacco o dell’ attacco nemico. Anche se questo particolare aspetto della prima guerra mondiale lo abbiamo studiato in classe vederle quasi dal “vivo”, ci ha fatto un particolare effetto, perché ci ha reso tutto più concreto. Ci ha impressionati il ritrovamento di una tomba di un nostro coetaneo austriaco morto durante una battaglia. Purtroppo è solo uno dei tanti giovanissimi morti durante il conflitto mondiale. Questo ci ha fatto riflettere su quanto sia ingiusto sacrificare la spensieratezza, il gioco di un ragazzino di 14 anni o poco più, in nome della “ patria” e di “qualcosa” più grande di lui. Questo incontro è stato per noi fondamentale, perché è importante mantenere vivo il ricordo del sacrificio dei nostri nonni che hanno combattuto per regalarci il Paese di oggi.
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