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Lettera di Luigi Perona del 28 settembre 1918

 

Milano, 28 settembre 1918

Carissima Amalia,
Giovedì sera Rina e i bimbi sono arrivati felicemente: io e l’attendente eravamo alla stazione ad incontrarli. Tutto bene. I bauli sono arrivati stamattina – pure in ottime condizioni, salvo la parziale dispersione del burro fuso, che ha sporcato lo zucchero e la biancheria per la porosità del vaso di terra. Ma nulla di grave. Ora Rina è in trambusto per mettere a posto e far pulizia; perciò ti scrivo io – poi ti scriverà anche lei. I bimbi stanno benissimo: Titillo è capriccioso più che mai; è buffo ed originale quel piccino!
Io ti esprimo tutta la mia riconoscenza per quanto hai fatto per i miei cari – e per i non lievi disturbi, di cui essi ti sono stati causa; ma un anno di soggiorno a Garessio ha indubbiamente giovato alla loro salute (sono infatti floridissimi!), ed ha dato a me la tranquillità dell’animo nei momenti del pericolo, nei mesi più gravi di agonia. Ero certo di non saperli soli – e anzi di saperli bene affidati.
Ora l’orizzonte si rischiara: la causa del diritto e della giustizia sta per trionfare!
Ed io sono doppiamente felice di ricongiungermi in questi momenti ai miei cari – dopo tre anni di dolorosa separazione. Scrivici spesso. Quando verrai a trovarci? Dacci notizie di Adolfo: oggi stesso scrivo anche a lui.
Saluta anche Dina. Saluta i signori Bava, la sig.ra Enrichetta: affettuosamente saluto e ringrazio te anche a nome di Rina e dei piccolini.
Tuo Luigi