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Un ragazzo del ‘99: la corrispondenza di guerra del piacentino Carlo Borella: 1917-1918 dell'alpino Lionello Tagliaferri Carlo Borella è un ragazzo del ’99. E’ nato a Piacenza il 7 febbraio 1899 ed abita in via Cittadella, 42. Chiamato alle armi per la grande guerra, il 27 giugno del ’17 è a Torino alla caserma Cavalli. Poi a Brescia, a metà ottobre, per il corso di armaiolo mitragliere. Il 9 novembre è sul Piave “in difesa di Susegana”. Più avanti viene spostato a sud, verso la foce. Quasi ogni giorno scrive a casa. Per evitare la censura, sotto il francobollo, mette qualche notizia in più. Questa è la sua corrispondenza di guerra: 163 scritti, tra lettere, cartoline postali ed illustrate, custodite per anni dalla sorella Pina. Io ho provveduto a trascriverle, prima che l’azione del tempo le rendesse illeggibili. L’ultima sua, proveniente dalla zona di guerra, è del 13 giugno 1918. Il suo nome è l’ultimo sulla grande lapide ai caduti, conservata nel loggiato di Palazzo Gotico a Piacenza. Note aggiuntive (C.M.) Figlio di Francesco e Francesca Calamari, meccanico, è soldato della 1483^ Compagnia Mitraglieri FIAT, matricola 10685, disperso il 15 giugno 1918 sul Piave. Spostamenti della 1483^ Cp. Mitraglieri FIAT e unità alle quali era aggregata
1)
Torino, 28-6-1917 Cari genitori, sono arrivato a Torino ieri, alle 9.45, dopo un felicissimo viaggio. Ieri sera sono andato a Porta Nuova con dei miei amici e là abbiamo trovati altri, del ’98, e abbiamo fatto una visita per la città. Che bella città Torino! Adesso però l’indirizzo non posso mandarvelo, perché dicono che ci manderanno alla caserma Gabelli, mentre ora siamo alla Cavalli. In questa caserma noi di Piacenza ci siamo messi tutti vicini e speriamo anche alla Gabelli di poter stare uniti. Stamane ho avuto l’esame di pratica e di teoria e spero di essere stato promosso come automobilista. Ora non resta che salutarvi, voi ed i miei fratelli. Ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
2)
Torino, 29-6-1917
Cari genitori, ieri sera, dopo un’ora e ¾ di strada, con lo zaino e la cassetta, siamo arrivati alla caserma Gabelli. Qui ci hanno tutti divisi e nella mia squadra ci siamo rimasti solo io, Cavanna e l’Alfieri. La scuola Gabelli è una vera scuola di disciplina e si fa della grande istruzione. C’è la sveglia alle 4 e mezza; alle 5, radunata e, fino alle 11 e ¾, istruzione. Alle 12, rancio e poi riposo fino all’una e ¾; poi ancora istruzione fino alle 5 e ¾: Alle 6, rancio e libera uscita. Il rancio non è cattivo. Con la caserma siamo posti ai piedi di Superga e, per trovarci con gli altri piacentini a Porta Nuova, il tram elettrico impiega ¾ d’ora. Quindi non ci si può andare tanto spesso. Finalmente ho potuto sapere l’indirizzo, così potrò avere vostre notizie. Ora vi saluto tutti e ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
3)
Torino, 2-7-1917
Carissima Pina, ho ricevuto ora la tua lettera e ne ho avuto molto piacere. Tra noi piacentini sono stato il primo ad avere notizie da casa. Nella tua lettera chiedi dove sono andati a finire gli altri di Piacenza. Gli altri sono tutti qui, alla Gabelli, ma in altri gruppi; perché ci sono 29 gruppi. Per l’esame di guida non si può sapere niente, perché la classifica finale deve passare all’Intendenza automobilistica e, a seconda del bisogno, si resta o no. Ma solo tra un mese lo si potrà sapere. Per ora siamo ancora vestiti come al battaglione, con il numero 88; se poi saremo promossi, allora ci vestiranno di nuovo. Ieri, che era festa, in 7 o 8 siamo andati a girare lungo il Po e con la funicolare siamo andati sul Monte Cappuccino. Sabato, dopo pranzo, abbiamo avuto riposo e ho dovuto rassegnarmi a fare il lavandaio ed ho lavato la divisa di tela, le mutande e la camicia, i fazzoletti e le calze. I miei superiori non li conosco ancora, però i loro nomi sono questi: comandante il 25° Artiglieria, tenente colonnello Fano; comandante della 1a Compagnia, capitano Bassi signor Alfio. Salutami papà e mamma ed i miei fratelli e mi dico tuo affettuosissimo fratello Carlo
4)
Torino, 8-7-1917
Carissimi genitori, ho ricevuto la lettera della Pina del 4 luglio e mi diceva anche di avermi spedito due volte il giornale, ma io non l’ho ricevuto neanche una volta. Saranno forse andati perduti. Dalla signora Paola non ci sono ancora potuto andare, perché la sua via è fino in corso Vittorio Emanuele, vicino al Valentino. Giovanni di San Polo è giunto qui a Torino mercoledì ed anche lui è ora qui alla Gabelli, ma nella 27a squadra. Guardate se potete mandarmi il libro da chauffeur. Ora vi saluto e vi scriverò ancora in settimana, perché unirò anche la mia fotografia. Di nuovo vi saluto e mi dico vostro figlio Carlo
5)
Torino, 13-7-1917
Carissima Pina, ho ricevuto stamane la tua lettera. Ho saputo che mi avete spedito il libro. Ti ringrazio anticipatamente anche del cioccolato che ci hai messo. Il pacco non l’ho ancora ricevuto, ma spero di averlo presto, perché quel libro lì fa comodo, specialmente adesso che sono negli allievi caporali. Sono già vari giorni che alla sera sento dei dolori di denti incessanti e penso sempre che se fossi a casa non lo soffrirei così, perché qui se marco visita non me lo riconoscerebbero e finirei in prigione. Quindi, fin che posso sopportare, sopporto. Quando non potrò più, allora mi rassegnerò. L’altro ieri sono montato di servizio, come piantone alla latrina. Di giorno, mentre ero andato a portare la giubba di tela al sole, mi hanno rotto un vetro e, per non fare 15 giorni di rigore, ho dovuto pagare lire 5,30. Mi è molto rincresciuto, perché le avrei usate per altre cose, ma invece ho dovuto darle al sergente. Il giorno 10 ho ricevuto una lettera da Ettore Bosoni, da Acqui, e mi diceva che alla stazione c’era la zia Rosina ad attenderlo. Poi, al deposito del 23° reggimento, lo hanno passato nell’artiglieria campale. A Censo ho scritto, ma non ho ancora ricevuto risposta. Per adesso denari non me ne occorrono, perché ho ancora tutte le 50 lire che mi ha dato papà, prima di partire. Ma se vuoi mandarne, terrò insieme le 50 lire. Ora ti saluto. Salutami tutti, specialmente papà e mamma ed i miei fratelli e ricevi un bacio da tuo fratello Carlo. Mi raccomando di non cambiare l’indirizzo, cioè invece di “soldato” metterci “allievo caporale”, perché potrei averci delle grane.
6)
Torino, 18-7-1917
Carissimi genitori, dopo una settimana di pene ieri mi sono sentito sollevato. Ora sono certo di restare negli automobilisti, anzi sono nel plotone degli allievi caporali. Tutta la settimana scorsa, ed anche questa, è un continuo essere passati in fanteria ed anche parte dei piacentini è finita là. In questo plotone c’è molta istruzione e molta disciplina, perché noi dobbiamo essere d’esempio. In mia compagnia c’è anche Giovanni di San Polo e siamo gli unici allievi del distretto militare di Piacenza. Domenica vi ho spedito due fotografie delle mie. Non le avete ricevute? Ora non mi resta che salutarvi e ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
7)
Torino, 22-7-1917
Carissima Pina, ho ricevuto stamane la tua lettera, che gradii moltissimo. Leggo che il pacco lo avete spedito presso la signora Paola. Invece è molto meglio che lo mandiate a mezzo corriere “Rossi e Vernazzani”, perché costui, quando gli arriva il pacco, manda una lettera al distaccamento, come preavviso; e poi c’è poca strada da fare per andarlo a prendere, perché ha il suo deposito in via Cesare Battisti e a questa via sono molto vicino. Per andare invece dalla signora Paola, bisogna che domandi il permesso giornaliero e qui i permessi non sono tanto facili, perché ne danno solo 10 alla domenica e nel plotone allievi caporali siamo in 57 e quindi puoi immaginare che abbondanza ce n’è. Mi domandi poi come ho fatto ad entrare negli allievi caporali. Questa cernita è stata fatta dal capogruppo, che ne ha scelti due per ogni squadra e poi li ha messi a rapporto con il capitano. Lui ha guardato la classifica dell’esame di guida e di quello di teoria ed i punti fatti al tiro a segno. Io all’esame di guida ho preso 2 punti e al tiro a segno ho fatto 5 centri ed allora il capitano mi ha messo negli allievi caporali. Ma non ho nessuna speranza di prendere i gradi, perché siamo in 57 e ne devono rimanere i 20 più bravi e ci sono molti studenti. Ti saluto. Saluta tanto la mamma, il babbo e tutti di casa ed un abbraccio da tuo fratello Carlo
8)
Torino, 27-7-1917
Carissimi genitori, mercoledì a sera sono andato a trovare la signora Paola Bianchi, che è stata contentissima. Martedì mattina avevo ricevuto una sua lettera, con la quale mi invitava a passare a casa sua, perché aveva ricevuto la vostra lettera. Anzi, mi ha detto che quando ho bisogno ci vada pure. Sempre mercoledì abbiamo avuto la sveglia alle 3, perché in una settantina siamo andati a passare la rivista, per poi sfilare in parata davanti al Comandante di Divisione di Torino. A piazza d’armi siamo andati in camion, ma poi il ritorno fu un po’ più doloroso, perché siamo dovuti ritornare a piedi e ci sono due ore di strada. Se aveste visto che bello spettacolo fu quel giorno! Saremmo state più di dodicimila reclute del ’99, di tutte le varie armi! Noi automobilisti abbiamo marciato molto bene ed il nostro capitano ci ha dato il permesso serale, a tutti fino alle 11. Giovanni di San Polo non è più negli allievi caporali, perché ieri, durante l’istruzione, ha scritto sulla giubba di un altro, il caporalmaggiore l’ha visto, ha fatto rapporto e l’hanno levato. Ieri ho ricevuto una cartolina da Censo, che mi dice che sta benissimo e che è in trincea. Qui a Torino pare che oggi si sia iniziato lo sciopero dei tranvieri, perché non vogliono più le donne. L’altra sera ho fatto queste fotografie, che costano un soldo l’una. Ora vi saluto e ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
9) Torino, 1-8-1917
Carissima Pina, ieri giunse una circolare del Ministero che dice che noi automobilisti del ’99 dobbiamo passare tutti in arma combattente! Non so di preciso se si dovrà tornare al Distretto Militare di Piacenza per passare di nuovo la visita, ma tu guarda ad ogni modo se puoi rivedere quel tenente, a cui hai parlato prima della visita. Se potesse, invece della fanteria, farmi mettere in artiglieria o da campagna o da fortezza! Guarda dunque se puoi farmi questo piacere. Ieri ricevetti i vostri pacchi e te ne ringrazio tanto. Giovanni di San Polo è piantone alla fureria ed anzi mi ha avvisato lui di quella circolare. Ora non mi resta che salutare te e famiglia. Attendo risposta. Tuo Carlo
10)
Torino, 2-8-1917
Carissimi genitori, con dolore e rincrescimento vi debbo annunciare che oggi ebbi il passaggio alla fanteria. Oggi, alla Cavalli, mi hanno destinato al 49° reggimento fanteria: io e tutti quelli del distretto di Piacenza. Per ora indirizzo non ve ne posso dare, perché adesso siamo al deposito del reggimento, ma dicono che domani andremo al distaccamento, che dista da Torino venti chilometri. In corpi di altre armi non hanno destinato nessuno, però al Comando ci hanno detto che fra un paio di mesi passiamo di nuovo agli automobilisti. Domani a sera, a mezzo corriere, vi spedirò la cassetta con tutta la roba che non mi è necessaria, perché in fanteria è un grosso problema doversela portare addietro tutte le volte. Ora non mi resta che salutare voi e tutti i miei fratelli e mi dico vostro figlio Carlo
11)
Torino, 6-8-1917
Carissimi genitori, dovete scusare se ho tardato a scrivere fino ad oggi. Sono sempre stato in balia degli eventi. Soltanto stamane mi hanno destinato la Compagnia ed il mio indirizzo è questo: 49° Reggimento fanteria, 21a Compagnia, 1° Plotone. Stamane, alle 4, abbiamo cominciato la prima marcia con lo zaino completo, le giberne, sciabola e fucile. Siamo andati distante 8 chilometri e quando fummo là ci fecero fare un avanzamento stesi a terra, con lo zaino ed il fucile. Dopo una cinquantina di metri a questo modo, ci hanno fatto fermare e fatto fare la trincea; poi un assalto, con la baionetta in canna e sempre con lo zaino, che dopo tanto diventa anche un po’ noioso. Per il giorno 10 dobbiamo trovarci a Piossasco, all’accampamento, e da Torino partiremo il giorno 9, alla sera. Questo paese dista da qui una ventina di chilometri e ci toccherà farla tutta a piedi, con tutto l’equipaggiamento. Sperando che proseguendo si vada meglio, saluto voi e tutti i miei fratelli e mi dico vostro figlio Carlo
12)
Torino, 6-8-1917
Carissima Pina, ricevetti tutte le tue lettere e ti ringrazio infinitamente di tutto ciò che hai fatto finora per me. Ieri l’altro sono andato da Taravella Augusto, quel soldato dell’Arsenale, e da lui mi informai bene di tutto ciò che mi avevi detto tu per poter fare domanda. Lui però dice che l’unico mezzo è la raccomandazione del Cav. Toscani, perché allora così sono sicuro. Ieri ebbi il permesso e passai la festa in compagnia della mamma e dello zio di Cagnoni, arrivati qui sabato sera. Che bella festa passai ieri in loro compagnia! Tanto più che abbiamo anche mangiato fuori e hanno sempre voluto pagare loro. In compagnia di Cagnoni eravamo io, Italo, l’Alfieri e Pizzoccheri. Sabato sera mi consegnarono la tua lettera raccomandata e te ne ringrazio tanto, sia della lettera come dei denari, ma guarda di dire a papà di non mandarmi tutti i suoi risparmi. Poi fammi il piacere di scrivere ad Ettore Bosoni, perché io non ho più coraggio né voglia di scrivere. Il suo indirizzo è questo: 23° Artiglieria da campagna, 7a Sezione, Acqui. Ora ti saluto e ti ringrazio infinitamente di tutto. Salutami tanto la mamma e dille che non si metta in pensiero per me. Ricevi i più affettuosi saluti e baci. Tuo Carlo
13)
Torino, 9-8-1917
Carissimi genitori, ho ricevuto ieri una lettera della Pina ed ho sentito che non avete ancora ricevuto mie notizie. Da che sono nella fanteria, vi ho già scritto invece 4 o 5 lettere. Stamane ho presentato la domanda per passare nei motoristi aviatori. Ho unito tutti i documenti e pare che sia stata accettata. Il capitano mi ha detto che quando saremo al campo, sabato o domenica, mi farà passare la visita fisica, per vedere se sono abile. Stasera, alle 10, partiremo per il campo di Piossasco, che dista da Torino 20 o 22 chilometri. Ieri siamo andati al tiro a segno e ho sparato 24 colpi. In altra mia vi avevo mandato a dire che avevo bisogno di denari, perché sono quasi al verde e quindi mi raccomando a voi. Cagnoni e l’Alfieri passarono la visita stamane e furono fatti abili. Ora non mi resta che salutarvi. Salutatemi Giovanni e tutti i miei fratelli e ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
14)
Torino, 9-8-1917
Carissima Pina, ho ricevuto ieri il tuo espresso, che gradii moltissimo. La domanda che mi dici di fare l’ho già presentata al mio capitano e sabato o domenica mi farà passare la visita. Invece la domanda per entrare all’Arsenale non posso farla, perché sono troppo giovane. Mi dici che il papà non è contento, perché non gli dico nulla; combinazione oggi gli ho spedito un’altra mia e ho accennato alla domanda per l’aviazione. Qui a Torino per la cassetta non ho speso nulla. Insieme alla roba da borghese ho spedito anche quella da militare, perché al 49° mi hanno vestito completamente di nuovo. Per non lasciarla portare via dagli altri, ho pensato di mandarla a casa, così voialtri potrete utilizzarla. Dopo il campo spero di poter avere qualche giorno di licenza, per tornare a rivedere la mia amata Piacenza e la famiglia. Torino è molto bella, ma per me non brilla neanche quando c’è il sole, mentre Piacenza brilla anche di notte. Dì poi alla mamma che se non scrive fa lo stesso, purché io sappia sue notizie da voialtri. Ora non mi resta che ringraziarti di quello che fai per me. Salutami tanto la mamma, il babbo e tutti i miei fratelli e ricevi un bacio da tuo fratello Carlo
15)
Piossasco (Torino), 16-8-1917
Carissimi genitori, ho ricevuto stamane la vostra lettera assicurata e ve ne ringrazio tanto. Dal giorno 10 mi trovo qui al campo. Siamo accampati in mezzo a bellissimi monti, altissimi, e domenica siamo andati, io e tutta la comitiva dei piacentini, sul Monte San Giorgio, che è molto alto e tutto una sola roccia. Qui di istruzione ne facciamo moltissima, anzi la notte passata abbiamo avuto la sveglia alle 24 e fatto istruzione di avanzata ad ondate. Come è faticoso andare per questi monti di notte! C’è buio che non si vede niente e poi non bisogna parlare, neanche sottovoce, perché cominciano ad abituarci alla trincea. Quanto è buono adesso il rancio, dopo 4 o 5 ore di marcia! Mangio anche il riso e mi arrabbio quando ce n’è poco! Qui in paese è proibito vendere pane ai soldati e la pagnotta è piccola per 24 ore. Il giorno 25 partiremo da Piossasco ed andremo ancora a Torino. Qui giunti, apriranno le licenze e quindi spero di averla e potervi venire a rivedere. La visita per andare negli aviatori non l’ho ancora passata, ma spero che questo avvenga appena arrivato a Torino. Questa sera, mentre vi scrivo, sono di ronda con un caporale ed un altro piacentino. Siamo di ronda a vedere che nessuno rubi frutta, perché qui ce n’è tanta. Ieri è stata festa ed io, l’Alfieri e Cagnoni siamo andati per funghi. Qui se ne trovano tanti e di tutte le qualità. Ora non mi resta che salutarvi, voi e tutti i miei fratelli. Ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
16)
Piossasco (Torino), 21-8-1917
Carissima Pina, stamane sentii una bella notizia, da persona sicura; guarda se puoi assicurartene ed avere qualche altra informazione. Si tratta di questo: tutti gli automobilisti, che sono passati alla fanteria, dovranno passare una visita e quelli che saranno trovati abili verranno messi nell’artiglieria da fortezza, perché ce n’è molto bisogno. Però non so se la fortezza è un’arma sicura. Informati da qualcuno e poi scrivimi, perché attendo con ansia di sapere qualcosa. Sabato sarò di nuovo a Torino e sarà mia premura andare da Taravella a sentire le novità. Quest’oggi mi hanno fatto la seconda puntura antitifica a dose tripla e tanto questa quanto l’altra mi fecero un male terribile. Ebbi la febbre tutto il giorno e tutta la notte e per questa volta staremo a vedere. Sentii poi delle raccomandazioni, che ho avuto tramite te, e te ne ringrazio tanto. Come potrò mai ricompensarti di tanto che fai per me? Il campo di Piossasco è molto faticoso, ma divertente fra questi bei monti. Ora tralascio, perché già sento freddo dalla febbre e non mi resta che ringraziarti ancora di tanto bene. Salutami tanto la mamma ed il babbo ed i miei fratelli e ricevi un bacio da tuo fratello Carlo
17)
Torino, 23-8-1917
Carissima Pina, ho ricevuto ieri a Piossasco la tua carissima lettera e ti ringrazio infinitamente della tua fotografia e di quella di Gigino. Credevo di restare a Piossasco fino al 25, invece stanotte alle 12 e ¼ è suonato l’allarme e siamo partiti alla ore una, con lo zaino affardellato. Questo ordine è venuto perché qui a Torino c’è una rivoluzione ed anzi ieri la truppa ha dovuto sparare sulla popolazione, perché si commettevano svaligiamenti ed una calzoleria è stata svuotata completamente. Mentre ti scrivo sono di picchetto in Piazza San Carlo. Siamo tutti coricati sotto i portici, perché siamo molto stanchi dalla notte precedente e dal viaggio e, appena arrivati a Torino, abbiamo subito preso servizio di pubblica sicurezza. Salutami tanto la mamma e il babbo e i miei fratelli e ricevi un bacio da tuo fratello Carlo
18)
Torino, 28-8-1917
Carissima Pina, ho ricevuto la tua cartolina spedita il giorno 21 e sento che attendi mie notizie. Non hai forse ricevuto l’espresso e l’altra lettera spedita in questa settimana? Saranno forse stati censurati, perché in questa settimana a Torino c’è stata più forte la rivoluzione ed anzi ci sono stati molti feriti e morti, da parte della popolazione e da parte nostra. Ma ora pare che tutto sia quieto. Adesso apriranno le licenze, ma pare che il capitano non voglia dare licenza a quelli venuti dagli automobilisti, perché dice che noi non abbiamo diritto. Io ho pensato che se puoi fargli scrivere dal signor maggiore Murrotti, allora con una sua raccomandazione chissà che io non possa venire a rivedervi, perché ho tanto desiderio di passare ancora una qualche ora in vostra compagnia. I meccanici, che erano rimasti negli automobilisti, sono passati pure loro in fanteria. Anche se allora fossi rimasto, sarei rimasto per poco tempo. Ieri passai la visita per andare nell’aviazione e fui fatto abile. Cavanna la passò pure lui, ma non fu fatto abile, perché troppo gracile e troppo pauroso. Ho ricevuto una cartolina da Ettore Bosoni e ha voluto sapere il perché del mio passaggio alla fanteria. Nella lettera del 19 mi accenni che hai spedito un espresso, ma io non ne ho ricevuti. Conteneva notizie importanti? Giovanni Garolfi non ha fatto domanda per essere ammesso negli aviatori. Salutami tanto Giovanni Maestri e dì che si faccia un po’ vivo e scriva, una qualche volta. Salutami tanto la mamma, il babbo, Tanàn, Giovanni e Gigìn e ricevi un bacio da tuo fratello Carlo
19)
Torino, 2-9-1917
Carissimi genitori, unisco alla presente mia la lettera di Censo, che ho ricevuto oggi. Da che sono tornato dal campo, ho avuto una sera soltanto di libera uscita. Il resto sempre di servizio e ci sono anche tutt’oggi, che è domenica. Pare che lo sciopero voglia avere ancora principio domani ed è per questo che siamo sempre di servizio. Presto passerò la visita per andare nell’artiglieria, perché al 92° e al 50° l’hanno già passata e quelli alti come me li hanno messi nel 1° Reggimento da montagna. E’ un corpo faticoso, ma però più sicuro della fanteria e dell’artiglieria da fortezza. Ora vi saluto tutti e ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
Custodita insieme alla precedente, c’è anche la lettera di Censo:
Zona di guerra, 25-8-1917
Caro Carletto, con dispiacere ho appreso, per mezzo di tua sorella, che sei in fanteria. Ma quel che più mi addolorò fu l’apprendere il tuo gran sconforto, anzi più che sconforto, per essere in tale arma. E’ vero che restando nel corpo in cui eri avresti avuto la pelle molto, ma molto più al sicuro ed avresti fatto meno fatiche e sopportato meno disagi e privazioni. Con questo però, caro Carletto, non hai il diritto di scoraggiarti e avvilirti. Non lo devi assolutamente. Anzi, devi raddoppiare il tuo coraggio e mantenere alto il morale, sperando sempre, ma sempre in bene. Giacché il nostro destino, la nostra sorte è nelle mani del fato, che ci è stato assegnato alla nostra nascita. Quindi, caro Carletto, coraggio! Sempre avanti e mai perdersi d’animo e vedrai che tutto andrà bene! E se avremo la bella fortuna di presto riabbracciarci in pace (che non è molto distante del desiderato giorno), potremo a fronte alta dire a tutti ed anzi rinfacciare a qualcuno di aver fatto veramente il nostro dovere. Tu intanto, al presente, puoi già chiamarti fortunato, perché quelli della tua classe sono già nel mio battaglione dal 1° giugno e parecchi e parecchi sono già stati … feriti. Io al presente sto benissimo di salute e sono in posizione abbastanza calma. Fra non molto spero di andare in licenza e, se sarai ancora a Torino, facilmente ti verrò a trovare. Con la speranza di presto rivederti e di ricevere una tua risposta, ti abbraccio caramente. Tuo cugino Censo.
4° Alpini, battaglione Val Toce.
20)
Torino, 2-9-1917
Carissima Pina, sono spiacentissimo di non essere potuto andare dal colonnello Moreno, perché ieri sera sono stato di picchetto alla fabbrica di olio di semi “Fratelli Rossi”. Ma appena potrò avere un po’ di tempo, sarà mia premura andarci, perché non solo a te preme, ma preme anche a me, e molto. Devi scusare, carissima Pina, se debbo domandarti denari, ma in questi giorni che c’è stata la rivoluzione c’era un rancio immangiabile e quindi ho dovuto mangiare con il mio. A Piacenza c’è Cagnoni, che è venuto lì di scorta e che prima di partire m’aveva promesso che veniva a portarvi i miei saluti. Ora ti saluto, raccomandandoti dei denari. Scusa però della sfacciataggine che ho avuto e ricevi i più affettuosi saluti e un bacio da tuo fratello Carlo
21)
Torino, 5-9-1917
Carissima Pina, dopo tanto tempo ho avuto il mezzo di poter parlare con il signor colonnello Moreno. Ho continuato per tre sere ad andare all’Arsenale di Borgo Dora per potergli parlare, ma non l’ho mai trovato. Finalmente ho avuto la fortuna di andare di picchetto all’Arsenale e stamane ho potuto parlargli. Mi ha detto però che è impossibile entrare in qualità di aggiustatore presso l’Arsenale, perché il ’99 deve andare tutto lassù. Ieri hanno incominciato con qualche licenza, ma solo a quelli che avevano telegrammi per qualche motivo di famiglia. Guarda se puoi far parlare il babbo con quel caporalmaggiore dei Carabinieri, quello che veniva da noi a comperare la legna: se si può far firmare un qualche telegramma per motivi di famiglia o per un motivo qualunque. Se puoi, fallo perché è l’unico mezzo. Dì a Giovanni Maestri che ho ricevuto la sua lettera e che sono molto dispiaciuto di sentire che presto dovrà anche lui indossare questa divisa. Dì pure che se può stare lontano lo faccia pure, perché questa è una gran brutta vita. Ora non ho più nulla da dirti. Mi raccomando dunque per tutto quello che ti ho detto sopra. Salutami tanto la mamma, il babbo e tutti i miei fratelli e ricevi un bacio da tuo fratello Carlo
22)
Torino, 10-9-1917, sera.
Carissimi genitori, ho ricevuto oggi la vostra assicurata e ve ne ringrazio infinitamente. Ho ricevuto anche il vostro telegramma e l’ho presentato subito al mio capitano. Pare che mi abbia concesso la licenza. Tutto sta che domani la firmi il signor colonnello e allora o domani alle 5.10 o domani l’altro alle 3 e ¾ partirò da Torino, per poter venire a rivedervi e passare 2 o 3 giorni in vostra compagnia. Ora vi saluto con il gran piacere di poter venire a riabbracciarvi e vi mando un bacio, a voi e ai miei fratelli. Vostro figlio Carlo
23)
Torino, 22-9-1917
Carissimi genitori, sono arrivato a Torino domenica alle 24, con il diretto. Il viaggio è stato bellissimo, ma è stato un po’ doloroso lasciare Piacenza. Cagnoni, l’Alfieri e tutti gli altri sono partiti per Rocconigi, diretti a quel campo d’aviazione che è distante 2 ore da Torino. Spero ben presto di poter andare a raggiungerli. Giovanni Garolfi è arrivato l’altra sera e mi ha portato i vostri saluti.
Vi mando i miei più affettuosi saluti e ricevete un bacio da vostro figlio Carlo.
24)
Torino, 27-9-1917
Carissima Pina, ho ricevuto ora la tua lettera e ho letto che mi credevi o in prigione o ammalato; ma, se anche questo fosse vero, scrivere si può lo stesso! Oggi è stata formata una Compagnia di mitragliatrici Fiat, che partirà per Brescia il giorno 15 del prossimo mese. Il mio capitano però mi ha messo nelle cariche speciali: mi ha messo armaiolo di questa Compagnia. Questo passaggio spero però che non avvenga, ma d’altra parte avrei piacere andare a Brescia, così nel ritornare a Torino nell’aviazione potrei passare a casa. L’Alfieri e Cagnoni non sono nella mia Compagnia, perché l’Alfieri è nella 19a Compagnia e Cagnoni è nella 8a Compagnia a Stupinigi. Cagnoni però lo vedo sempre, perché viene sempre a Torino; Stupinigi è poco distante e poi c’è il tram. Ora vi saluto e mando un bacio a tutti. Carlo.
25)
Torino, 1-10-1917 Carissima Pina, sono a rispondere alla tua lettera, che mi hai mandato tramite Pizzoccheri. Come ti dissi nell’altra mia, dovevo partire il 15 per Brescia come armaiolo nelle mitragliatrici Fiat, ma probabilmente resterò a Torino nell’aviazione militare. Guarda se puoi andare da Cesare Cavanna e digli se ha un piccolo squadretto, ma che sia preciso, perché il capolavoro di prova che fanno fare consiste in un cubo di 24 millimetri e gli squadretti che danno loro non valgono niente. Se non puoi, mandami almeno il mio calibro. Di tutto questo fui avvisato dall’Alfieri, che arrivò qui venerdì e che sabato ha fatto il suo capolavoro. Pare che sia andato tutto bene e anche lui aveva i suoi ferri. Lo squadretto glielo aveva prestato Buraschi, ma ora è a casa in licenza per 15 giorni. Qui a Torino non c’è nulla di nuovo. Sabato abbiamo fatto una marcia con lo zaino affardellato fino a Superga. Quando fummo là sopra, eravamo tutti bagnati di sudore e tutti con fuori la lingua. Ho ricevuto una lettera da Zanoni e mi diceva che per il giorno 30 sperava di essere a Piacenza in convalescenza. E’ già forse arrivato? Per Cavanna non so niente, ma Cagnoni è ancora a Stupinigi in aspettativa del corso. A Giovanni Garolfi credo che non sia stata concessa la licenza per gli esami. Ora non ho più niente da dirti e ti mando un affettuoso saluto; a te, mamma e babbo e a tutti gli altri e ricevi un bacio da tuo fratello Carlo Che cosa hai detto a Pizzoccheri, che non ha saputo dirmi niente? Parlava che è morto uno, ma non sa più chi né dove.
26)
Torino, 6-10-1917
Carissima Pina, ho ricevuto ora la tua lettera e sono oltremodo contento di sentire tue notizie. Per l’aviazione non c’è ancora nulla di nuovo. Non so ancora quando potrò andare. Guarda di rispondermi subito e, se puoi, mandami un po’ di denari, perché lunedì l’altro parto per Brescia e, sai, un po’ il viaggio e un po’ prima che vi possa mandare il mio nuovo indirizzo, passerà del tempo, mentre così potrò avere qualcosa in tasca. Ho ricevuto oggi una lettera da Ettore Bosoni e si lamenta moltissimo del corpo di cui fa parte. Sapevo già di quanto accaduto a Piacenza, cioè dell’arresto di Borella. Tra questi arrestati c’è anche un certo Tarello, pure lui di via Taverna. Costui l’ho visto quando disertò da Torino e prese il treno per tornare a Piacenza. E’ del ’98, e faceva parte del 6° Genio e doveva partire con una sezione fotoelettrica. Non era un posto poi tanto brutto, anche se al fronte. E Censo è già arrivato? Guarda di mandarlo qui, se sono ancora a Torino! Salutami tanto i miei amici, specialmente Giovanni Maestri e digli che, benché non gli scriva, mi ricordo sempre di lui e ricevi, insieme a tutta la famiglia, un bacio da tuo fratello Carlo
27)
Torino, 7-10-1917
Carissima Pina, ho ricevuto ieri sera la tua lettera e l’avviso del corriere. Oggi sono andato a prendere la scatoletta, che contiene tutto. Sono contento di sapere che è arrivato Censo in licenza. Sarei tanto felice poterlo rivedere. Fa il possibile per farlo venire qui e, se puoi, vieni anche tu, perché, se sono ancora a Torino, vi condurrò a visitarla interamente. Almeno, quando sarò a Brescia, sarò più vicino e, o io, se potrò venire, o voialtri, se verrete, ci vedremo più spesso. Per ora non so ancora nulla per l’aviazione, ma spero ben presto di potervi partecipare. O che io sia il più sfortunato di tutti i miei colleghi? Domani partono per il 3° Genio Pontieri, proprio lì a Piacenza, tre o quattro piacentini, che hanno fatto domanda quando l’ho fatta io per l’aviazione. Saluta tutti i miei fratelli e la mamma e il babbo e ricevi un bacio da tuo fratello Carlo
28)
Torino, 11-10-1917
Carissima Pina, ho ricevuto oggi la tua lettera assicurata. Ti ringrazio infinitamente. Ieri fummo vestiti completamente di nuovo e ieri sera siamo usciti vestiti da mitragliere e abbiamo fatto fare la fotografia che qui unisco. Le mostrine sono bianche e rosse. Il giorno 15 saremo pronti per partire. Io sono nella 1a Sezione ed il mio comandante è il sottotenente Bonelli, che è un buonissimo uomo e poi molto amico dei soldati. Il suo vice è il sergente Roncone, che è di Pavia e prima era caporalmaggiore della 1a Squadra e anch’egli è buonissimo. Io sono allievo armaiolo e sono il solo nella 1a Sezione. Abbiamo anche l’elmetto di ferro; se mi vedeste cosa sembro! Salutami tanto Censo e digli che si ricordi di me anche quando sarà al suo posto e che mi scriva spesso e che mi mandi una sua fotografia. Ora non mi resta che salutarti, anche a nome di Giovanni Garolfi e ricevi un bacio, a te e a tutti in famiglia, da tuo fratello Carlo
29)
Brescia, 16-10-1917
Carissimi genitori, sono arrivato ieri a Brescia, dopo 12 ore di tradotta. Stamane hanno formato le Sezioni e quindi ho potuto avere l’indirizzo. Sarebbe questo: 11a Compagnia Mitraglieri Fiat, Reparto G. Ora vi saluto e vi mando un bacio. Carlo
30)
Brescia, 17-10-1917
Carissimi genitori, ieri ho mandato il nuovo indirizzo e spero che l’avrete ricevuto. Finora non si sta male né per istruzione né per rancio, perché abbiamo carne tutte le mattine e poi la minestra è buona. Quando non hanno carne fresca, danno una scatola in conserva. Credo poi di avere, invece di dieci, venti centesimi al giorno, perché siamo in zona di guerra, come in trincea. In attesa di vostre notizie, mando a tutti un bacio. Carlo
31)
Brescia, 18-10- 1917
Carissimi genitori, stasera mi tocca partire da qui e vado in distaccamento, per fare il corso da armaiolo. L’indirizzo forse cambia. Se non avete ancora spedito niente, aspettate perché, appena sarò al mio posto, vi manderò subito un espresso. La mia salute è ottima e così spero sarà la vostra. Mi rincresce partire, perché debbo lasciare tutti i miei amici piacentini. Ma del resto è tutta la medesima vita. Ora ricevete un saluto da vostro figlio Carlo
32)
Brescia, 20-10-1917
Carissima Pina, ho ricevuto oggi stesso la tua cara lettera e sono contento di sentire che Censo passerà qui. Stamane incomincia il corso da armaiolo mitragliere. Non è poi gran cosa imparare questo e spero, tra 15 giorni, di essere armaiolo della 1a Sezione, Reparto G. Oggi abbiamo fatto la prima istruzione di montaggio e smontaggio e poi questa manovra l’ho fatta anch’io con la mitragliatrice ed ho impiegato 2 minuti a smontarla e 2 minuti e mezzo a montarla: fui il più svelto di tutti gli allievi. Ieri vi scrissi di non scrivere più, perché credevo dover cambiare indirizzo. Invece è il medesimo, perché sono ancora nella medesima Compagnia, soltanto che a dormire e mangiare sono alla Scuola che è alla caserma Derelitti a Porta Trento, mentre la nostra caserma è a Porta Milano. Giovanni Garolfi non è venuto con me. E’ rimasto a Torino. Qui, in mia compagnia, ci sono tanti piacentini e alla sera usciamo e andiamo a girare insieme. Qui si sta molto meglio che a Torino; tutti i giorni c’è carne e brodo e al 2° rancio fanno una buona minestra che sembra casalinga. Poi, anche come fatica è minore. Specialmente ora che sono al corso, sto seduto tutto il giorno davanti alla mitragliatrice. Durasse molto tempo questa vita! Anche se c’è molta più disciplina, di più che a Torino. Fammi avere vostre notizie. Anche questa volta sono stato il primo a ricevere notizie da casa ed è stato come a Torino agli automobilisti. Ora non mi resta che salutarvi e mandarvi un grosso bacio. Tuo fratello Carlo
33)
Brescia, 24-10-1917, Casa del Soldato.
Carissimi genitori, è da molto tempo che non ricevo più vostre notizie. Ho ricevuto finora la prima lettera da voi spedita e poi niente altro da nessuno. Vi mandai anche a dire che avevo bisogno di un po’ di denari, perché sono completamente all’asciutto. Ho ancora 70 centesimi, perché ho preso la cinquina ieri. Dunque, mi raccomando se potete mandarmi qualcosa. Alla sera, qui a Brescia, non si sa cosa fare e dove andare e quindi ho pensato di venire a passarla qui, alla Casa del Soldato. Qui cartoline e carta da lettera non costano niente; poi ci sono giochi di tutte le qualità e giornali e libri a volontà. Ora non so più cosa scrivere e quindi mando un saluto a voi e ai miei fratelli e ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
34)
Brescia, 25-10-1917, Casa del Soldato.
Carissimi genitori, ricevetti ora la vostra lettera. Sono oltremodo lieto di sentire vostre notizie. Il vaglia che avete spedito non l’ho ancora ricevuto, ma spero averlo presto. Ricetti una cartolina da Garolfi e mi dice che sono stato chiamato nell’aviazione, perché quelli che sono rimasti a Torino sono già passati e sull’ordine del giorno sono stato chiamato anch’io. Spero, carissimi, di poter andare anch’io o sarò così sfortunato? Un bacio Carlo
35)
Zona di guerra, 28-10-1917. Verificato per censura
Carissimi genitori, il vaglia da voi spedito non l’ho ancora ricevuto e neanche si sa dove sia. Spero che presto sia qui. Di ciò che vi scrissi ieri l’altro non sapete ancora nulla? Da Cavanna non ho avuto nessuna risposta. La mia salute è ottima, così spero sarà di voi tutti. Qui, al posto dove sono, che voi sapete, sto benissimo. Fatemi sapere vostre notizie presto, e anche per l’aviazione, se avete scritto a Torino. Ora ricevete un affettuoso saluto e un bacio da vostro figlio Carlo
36)
Zona di guerra, 30-10-1917. Verificato per censura
Carissimi, sono in attesa del vaglia da voi spedito. Qui non è ancora arrivato. Guardate di spedirmi qualcosa per vaglia telegrafico, così sarà più facile averlo. Sul vaglia telegrafico mettete “all’armaiolo…”, caserma Derelitti, Brescia. In attesa di vostre notizie, vi mando un affettuoso saluto e un bacio Carlo
37)
Zona di guerra, 31-10-1917
Carissimi, finalmente ho ricevuto oggi il vostro vaglia. Ne sono contentissimo. Spero che domani me lo paghino. Io sono sempre al mio posto e sto benissimo e per ora non c’è nessuna voce di partenza. Per l’aviazione non sapete più niente? Io ho scritto a Cavanna e a Giovanni, ma non ho ancora ricevuto risposta. Presto però spero di sapere qualcosa di positivo. Ora non mi resta che salutarvi e mandare un bacio a tutti. Carlo
38)
Zona di guerra, 2-11-1917
Carissima Pina, ho ricevuto oggi la tua lettera del 1° del corrente mese. Sono spiacentissimo di sentire che è da un po’ di tempo che non ricevete mie notizie. Io vi assicuro che questa settimana ho sempre scritto tutti i giorni. La tua assicurata non l’ho ancora ricevuta. Il vaglia invece me l’hanno pagato ieri sera. Ora non sono più alla caserma Derelitti, ma sono rientrato in Compagnia. Ora non mi resta che salutarvi e a te un bacio da tuo fratello Carlo
39)
Brescia, 4-11-1917
Carissimi, ho ricevuto la vostra lettera del 2 e subito vi rispondo. Vi devo anche annunciare cha la mia Compagnia ha preso il numero 1483, “1483”, ed è pronta a partire. Io non so se mi toccherà andarci. Stasera sentirò e subito vi scriverò, perché sono andato via stamane e non sono più rientrato in caserma. L’esame di armaiolo è andato bene e sono promosso… Ora si parte, però non volentieri, come avete scritto anche voi. Per il resto sotto l’indirizzo mettete “1483a Compagnia Mitraglieri Fiat” ed arriverà lo stesso. Ora vi saluto e mando un bacio a tutti. Carlo. Mandatemi spesso notizie. Sarà mia premura rispondere, prima a voi e poi agli amici, perché questi ieri scrivono, ma oggi non rispondono quasi mai. Oggi è il mio onomastico, ma nessuno si è ricordato di me. Neanche un augurio. Quando scrivete a Censo, salutatelo sempre da parte mia e dite che scriva.
40)
Brescia, 5-11-1917
Carissimi, scrissi ieri che forse c’era la partenza ed oggi, mentre vi scrivo, sono già in treno, in partenza per Vicenza. Ho perduto il portacarte, con dentro la patente da chauffeur. Ne sono molto addolorato e ieri ho pianto tutto il giorno. Guardate se si può farne fare un’altra. Come fotografia mettete quella che vi mandai da Torino, quella grande Salutatemi tutti i miei amici e, appena potrò, manderò l’indirizzo. Ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
E’ la 1483a Compagnia Mitraglieri Fiat!
41)
Padova, 6-11-1917
Carissimi, nel passare a Padova invio i più affettuosi saluti a tutti. Partii da Brescia ieri alle 8 e sono oggi a Padova, dopo 36 ore di tradotta. E non sono ancora arrivato a destinazione. Un bacio. Carlo
42)
Zona di guerra, 9-11-1917. Carissimi, siamo arrivati qui dopo 2 giorni e 2 notti. Ieri andai a Susegana a veder se potevo trovare Gaetano R., ma questo paese era già stato sgombrato tutto e quindi non ho potuto vederlo. Io sono in questi dintorni e per ora non c’è nulla. Speriamo che continui così. L’indirizzo preciso non lo so ancora, ma provate a mettere quello che ho scritto qui dietro. Un bacio. Carlo
112° Reggimento Fanteria, verificato per censura
43)
Zona di guerra, 10-11-1917
Carissimi, è già da molto tempo che non ricevo vostre notizie. Ora ho potuto scrivere questa cartolina. La mia salute è ottima, così spero sarà la vostra. Io sono qui, al mio posto, e non male per ora, però… Qui dietro c’è l’indirizzo. E’ sperabile che vada bene e che io possa avere vostre notizie. Ora non ho altro da dirvi, perché la censura non lo permette. Ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
44)
Zona di guerra, 11-11-1917
Carissimi, la mia salute è ottima e sto bene. Per ora nulla di nuovo. Non state in pensiero. Ricevete un bacio per tutti voi in famiglia. Carlo
45)
Zona di guerra, 12-11-1917
Carissimi genitori, non ho ancora ricevuto vostre notizie, ma spero che la vostra salute sia ottima, come pure è la mia. Io mi trovo qui da 6 giorni, in difesa di Susegana, ma non c’è alcun pericolo. Sono al sicuro. Non prendetevi pensiero per me. Finché sono qui, sto benissimo. Scrivetemi spesso, perché attendo con ansia. Ora mando a voi tutti un affettuoso saluto e un grosso bacio da vostro figlio Carlo Scrivete spesso. Scusate del male scritto, ma non c’è comodità.
46)
Zona di guerra, 15-11-1917
Carissimi genitori, sono in attesa di vostre notizie. La mia salute è ottima e così spero sarà la vostra. Io sono qui in trincea sul fiume Piave, ma si sta benissimo, perché è un posto quieto e non pericoloso. Non prendetevi pensiero di me, perché io sono al sicuro. Sarà mia premura scrivervi spesso e mandarvi mie nuove. Se potete, mandatemi un poco di carta da lettera e francobolli e cartoline postali, perché qui non se ne può trovare e non posso quindi scrivere. Mandatemi notizie di Censo e, quando gli potrò scrivere, sarà mia premura farlo. Quella roba di lana che avete fatto, non mandatemela, perché mi sarebbe d’impaccio. Quando sarà ora, ve lo manderò a dire. Il giorno 5 vi scrissi che avevo perduto la patente di automobilista e se potevate farne un’altra. Guardate di informarvene e sappiatemi dire qualcosa e se occorre molta spesa. Vorrei dirvi qualcosa di più, ma tanto è inutile, perché la censura non lo lascia passare, in questi momenti specialmente… Un bacio da vostro figlio Carlo
47)
Zona di guerra, 21-11-1917 Carissimi genitori, ho ricevuto oggi la vostra lettera del 15 corrente mese. Ho appreso che avete avuto la mia del giorno 11, ma io, prima di quella, ne scrissi altre 3 o 4. Scrivetemi spesso e, se potete, mandatemi dei francobolli e della carta da lettera, i guanti di lana e un passamontagna. D’altro non mi occorre. Denari per ora non ne ho bisogno, perché non se ne può spendere e poi ne ho ancora. Appresi ciò che mi mandate a dire per Gaetano Busconi, ma dove era lui ci sono ora i nostri nemici e quindi non posso andarci. Sul mio indirizzo non mettete più 112° Fanteria, perché ora siamo al 111°, e si cambia sempre. Ieri, al 111°, ho trovato molti piacentini ed anche Mangiavacca, quello che veniva in San Francesco con me al Circolo della Società della Gioventù Cattolica. Lui è aspirante e sono sempre in sua compagnia. Salutate tutti i miei amici e dite che mi scrivano. Ora non resta che salutarvi e mandare il più affettuoso saluto a voi tutti e un bacio da vostro figlio Carlo
111° Reggimento Fanteria, verificato per censura.
48)
Dal fronte, 22-11-1917
Carissimi, ricevetti la vostra del 6 corrente mese. Contraccambio i più affettuosi saluti a voi, ai fratelli e a Pina e un grosso bacio da vostro figlio Carlo
111° Reggimento Fanteria, verificato per censura.
49)
Zona di guerra, 23-11-1917
Carissimi, la mia salute è ottima. Sono al solito posto e sto bene. Un bacio a tutti da Carlo
111° Reggimento Fanteria, verificato per censura.
50)
Zona di guerra, 24-11-1917
Carissimi genitori, ho ricevuto stamane la vostra del 19. Sono oltremodo contento di sentire della vostra buona salute e così posso assicurarvi anche della mia. Vi scrissi che denari non ne ho bisogno, ma mi occorrono francobolli, cartoline e carta da lettera, perché qui è impossibile trovarne. Questa l’ho avuta dal mio amico Tibaldi, che le ha ricevute stamane. Vi mandai a dire del gilet di non spedirlo, ma mi occorre un passamontagna, i guanti e, se si può, un po’ da fumare. A voi raccomando di pregare per me. Vi mando un bacio e mi dico vostro figlio Carlo Scrivete spesso, perché non c’è altro di più atteso.
111° Reggimento Fanteria, verificato per censura.
51)
Zona di guerra, 25-11-1917
Carissima Pina, ho ricevuto ora la tua del 22 corrente mese. Oggi scriverò a Gaetano, se potrò trovare una cartolina, ma sarà cosa difficile perché non ne ha quasi nessuno e non ne distribuiscono. Ora mando un affettuoso saluto, a te e alla famiglia, e in attesa di tue nuove ti mando un bacio e mi dico tuo fratello Carlo La patente l’ho trovata. L’aveva un conducente. Ora sono contento.
111° Reggimento Fanteria, verificato per censura.
52)
Zona di guerra, 26-11-1917
Carissimi genitori, è già da 2 giorni che non ricevo vostre notizie. La mia salute è ottima, così spero sarà la vostra. Sono sempre al solito posto e sto benissimo. Spero stasera di andare a riposo con la Brigata Piacenza, di cui ora faccio parte. Quando ero a Brescia, avevo perduto la patente da automobilista e ieri me l’hanno riportata. Per l’aviazione non sapete nulla? Fatemi avere notizie di Giovanni Garolfi, perché ho saputo che il ’99 si trova qui in linea e che combatte. Se potete mandarmi una decina di lire…, perché se vado a riposo mi serviranno. Ora null’altro ho da dirvi e termino col mandare un bacio a tutti. Vostro affettuosissimo Carlo
111° Reggimento Fanteria, verificato per censura.
53)
Zona di guerra, 27-11-1917
Carissimi genitori, ho avuto la fortuna di trovare questo foglio di carta e ho pensato di scrivere a voi. Sarò tanto felice se mi potrete mandare una qualche cartolina, un po’ di carta da lettera e qualche francobollo, perché ho desiderio di scrivere anche ai miei amici. Ieri vi mandai a dire di mandarmi una decina di lire, ma non di più, perché ne ho ancora 15 e poi prendo 50 centesimi al giorno. Faccio per avere qualcosa in tasca, perché si parla che in questi giorni si va a riposo. Quando me ne occorrerà, ve lo manderò a dire. Io sono qui in trincea, ma in posto quieto. Quindi non state a pensare male di me. Fatemi avere notizie di Giovanni Garolfi, perché da lui ricevetti solo una cartolina quando era ancora a Torino. Se in questi giorni andrò a riposo, vi spedirò le carte che ho qui, il calibro e la squadra. Cinque o sei giorni fa ho scritto al 49° Fanteria, per sapere qualcosa dell’aviazione, ma ancora non ebbi risposta. Carissimi genitori, quanto si sente l’amore della famiglia in questi posti! Siamo pieni di pidocchi e senza acqua per lavarci e neanche abbiamo biancheria da cambiare. Ora tralascio col mandare un affettuoso saluto a voi tutti e ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
54)
Zona di guerra, 28-11-1917
Carissimi genitori, ho ricevuto stamane la lettera da voi spedita il giorno 24. La mia salute è ottima, così spero sia sempre la vostra. Il passamontagna non fatelo, perché ce lo dà il Governo. Soltanto mandate i guanti e carta da lettera, francobolli e cartoline, perché questa è l’ultima e non so dove trovarne. Non occorre che facciate un pacco per la carta; è abbastanza che mettiate foglio e busta nella lettera e, se potete, una qualche cartolina postale, così potrò scrivere anche agli amici, a Ettore Bosoni, a Censo e a tanti altri. Mandatemi spesso vostre notizie, perché queste mi rallegrano molto. Ora salutate tutti i miei fratelli e ricevete un grosso bacio da vostro figlio Carlo Quando mandate i guanti, mettete anche una matita copiativa, perché non ne ho più.
55)
Zona di guerra, 29-11-1917
Carissimi, ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
56)
Zona di guerra, 30-11-1917
Carissimi genitori, è da tre giorni che non ricevo vostre notizie. La mia salute è ottima, così spero sarà anche la vostra. Stasera abbiamo il cambio, ma non so se andiamo a riposo o se ci cambiano solo di posto. Mi rincresce un po’, perché non so dove ci manderanno. Qui, dove sono ora, era un posto buono,e speriamo che ci mandino in un altro posto come questo… Però non state a pensar male, perché in pericolo non andrò. La mia carica di armaiolo è una bella carica, perché di corvé non monto mai e tanto meno di vedetta. Dunque non state a pensar male, perché sono sempre al coperto. Ieri ho trovato il Magnetto, il figlio del Magròn. Lui viene poche volte qui, perché è mulattiere. Dite a Giovanni Maestri che mi scriva e mi mandi l’indirizzo di De Luigi. Niente altro ho da dirvi e termino col mandare a tutti un affettuoso saluto e ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
111° Reggimento Fanteria, verificato per censura.
57)
Zona di guerra, 2-12-1917
Carissimi genitori, ho ricevuto ieri sera la vostra lettera del 28 ultimo scorso e, con la vostra, i francobolli e le cartoline. Ora sono contento, perché ho da scrivere. Nell’indirizzo non mettete “armaiolo”, perché mi conoscono lo stesso qui in Compagnia. Qui faccio poco; il mio lavoro è nient’altro che riparare le macchine in caso di rottura. La patente me l’ha riportata un portaordini, che mi disse che l’aveva un conducente. Si capisce che il conducente ha trovato il mio portacarte e l’ha nascosto per qualche giorno, credendo che ci fossero dentro denari. Non essendocene dentro e non sapendo di che farne, ha pensato di rimandarmela. Stasera scendiamo a riposo e spero di trovare costui, allora gli dirò ciò che gli va detto. Nelle cartoline o lettere che scrivo guardate sotto i francobolli, così vi informerò ogni volta dove mi trovo. Ho scritto a Gaetano R. e ancora non ho avuto risposta. Ho ricevuto una cartolina da Giovanni Maestri e oggi risponderò anche a lui. Ora scendiamo a riposo e spero di farci Natale un po’ quieto e in un posto dove si trovi qualcosa, per festeggiarlo tra noi amici piacentini. Che contentezza poterlo fare a riposo!!! Guardate di mandarmi l’indirizzo di Giovanni Garolfi, perché ora non è più nella 21a Compagnia. Sono un po’ malcontento di sentire che non avete trovato nessuno per poter far scrivere al Comandante del 49°. Ebbene portiamo pazienza, la pazienza dello sfortunato! Ora non mi resta che salutarvi tutti e mandarvi un grosso bacio. Vostro figlio Carlo
111° Reggimento Fanteria, verificato per censura.
58)
Zona di guerra, 3-12-1917
Carissimi, ricevete un affettuoso saluto e un bacio da vostro figlio Carlo
Sotto il francobollo: io mi trovo tra questo paese di Nervesa e Susegana, lungo la riva destra del Piave.
59)
Zona di guerra, 4-12-1917
Carissimi genitori, ho ricevuto la vostra del 30 ultimo scorso ed il vaglia. Vi ringrazio infinitamente. Credevo di scendere a riposo ieri sera con il 111°, invece ci hanno lasciato ancora qui. Si dice che si resta per poco tempo, ma ho paura di dover restare ancora per molto. Ora sono con il 164°; sempre però nella 58a Divisione e quindi l’indirizzo per voi non cambia. Vi scrissi che le cartoline ed i francobolli li ho ricevuti ieri l’altro. In questo posto ci sto molto volentieri, perché è quieto e cambiando sono certo di andare in peggio. Avrei bisogno soltanto della biancheria per cambiarmi, perché è dal 27 ottobre che non mi spoglio e sono pieno di pid…, il più piccolo è di 200 grammi. Unisco alla presente una cartolina postale di Gaetano R., che ho ricevuto ieri l’altro. Un grosso bacio da vostro figlio Carlo
Sotto il francobollo: mi trovo a una distanza di 100 metri dalla riva sinistra del Piave.
Ed ecco la cartolina postale di Gaetano Rusconi:
Aosta, 29-11-1917
Carissimo Carlino, ho ricevuto la tua corrispondenza del 24 corrente mese. Ti ringrazio della tua buona e cortese memoria, che mi ha fatto gran piacere. Sono lieto della tua destinazione ad armaiolo nella Compagnia Mitraglieri, dove saprai far valere la tua buona volontà e le tue buone doti di bravo meccanico. Guarda, caro Carletto, di lavorare assiduamente e non ritenere di aver fatto abbastanza il tuo dovere. E’ un momento così forte per la nostra cara Patria che occorre l’assoluta buona volontà di tutti indistintamente. Dobbiamo ad ogni costo difendere il nostro sacro suolo, le nostre famiglie, che il nostro vile nemico cerca di distruggere. Non occorre pensare al passato e a tutto il mirabile lavoro di forza e coraggio che fu fatto. Ora occorre raddoppiare gli sforzi ed i sacrifici per cacciare il nemico e riconquistare quanto ci è stato provvisoriamente tolto! Dunque: in alto i cuori! Che tu abbia sempre buona volontà e assoluta obbedienza ai tuoi superiori, essendo ciò la prima ed unica dote di ogni buon soldato italiano! Tuo affezionatissimo Rusconi Gaetano
60)
Zona di guerra, 6-12-1917
Carissimi, ho ricevuto la vostra del 2 corrente mese. Le cartoline ed il vaglia postale li ho già qui. Io mi trovo a riposo, in un paese distante 7 o 8 chilometri dalla prima linea. Domani scriverò più a lungo. La mia salute è ottima. Ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
111° Reggimento Fanteria, verificato per censura.
61)
Zona di guerra, 7-12-1917
Carissimi, ho ricevuto la vostra lettera del 2 e sono spiacente di sentire che avete paura che io non sia più armaiolo della Compagnia. Per cessare da questa carica, dovrei restare ferito ed entrare in un ospedale. Dopo 15 giorni, la mia Compagnia mi perderebbe di forza e allora cesserebbe questa mia carica. Ma rientrando poi al deposito guarito, passerei armaiolo in un’altra Compagnia. Dunque, carissimi, levatevi questo pensiero. Ora sono qui a riposo e c’è il vivandiere, ma si spende molto. Tutta la roba costa il doppio. Denari per ora ne ho, poi ho anche il vaglia da 10 lire da farmi pagare. Dunque per ora ne ho, ma se ne volete mandare, passerò il riposo meglio. Proprio il bisogno non l’ho, ma qui tanti ce n’è, tanti se ne spende. Il pane che si paga lì 20 centesimi, qui si paga 50. La bottiglia di vino che vale uno e venti, qui si paga 3 lire; e poi tutto va bene quando si può avere, perché se non si è pronti quando arriva il camion, non se ne trova più. Ora non mi resta che ringraziarvi di tutto ciò che fate per me e ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
62)
Zona di guerra, 8-12-1917
Carissimi, ieri ho ricevuto la vostra del 3 e oggi quella del 4. Sono contento di sapere che Giannetto è di nuovo riformato. Ieri, nella mia, vi ho cercato denari. Se fate il vaglia, non fatelo tanto grosso. Mi bastano 15 o 20 lire. Qui fa molto freddo, ma ci sono i nostri bravi tedeschi che con il loro fuoco ci tengono caldi. Un caldo non troppo soffocante, ma io ne farei anche senza. Il mio amico Soresi è andato all’ospedale. Ora amici me ne resta ancora uno ed è Carlo Tibaldi. Ora non mi resta che salutarvi e mandarvi un grosso bacio. Carlo
111° Reggimento Fanteria, verificato per censura. 63)
Zona di guerra, 9-12-1917
Carissimi, ho ricevuto la vostra del 5 corrente mese. E’ dal 5 che tutti i giorni ricevo una vostra lettera o cartolina. Vi ringrazio infinitamente del gentile pensiero che serbate per me tutti i giorni. Ora ci accostiamo al Natale e forse, come al solito, si potrà fare pacchi per la zona di guerra. Informatevi se potete mandarmi qualcosa, per poterlo festeggiare anche qui, tra noi amici. Ora proprio di amico me ne resta uno solo, che è Tibaldi. La sua famiglia abita in via Borghetto, 69. Con costui ero all’88°, poi automobilista, poi al 49° ed adesso mitragliere. Ora ricevete un affettuoso saluto e a tutti un bacio da vostro figlio Carlo
Ieri scrissi a Censo. 111° Reggimento Fanteria, verificato per censura.
64)
Zona di guerra, 10-12-1917
Carissimi, ho ricevuto la vostra del 6 e sono contento di sapere che avete avuto due delle mie lettere. Come vedete scrivo sempre, tutti i giorni. Se poi non arrivano, non è mia la colpa. Sono a Povegliano, molto vicino al paese dove si trova don Frati. Mi informerò e, se potrò andare, sarà mia premura andarvi e salutarlo a nome vostro. Scrivo male perché ho fretta, altrimenti oggi non parte più. La mia salute è ottima e così spero sia sempre la vostra e ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
65)
Zona di guerra, 11-12-1917
Carissimi, sono sempre al solito posto. La mia salute è ottima. Ricevete un bacio da Carlo
Sotto il francobollo: sono a riposo, non sono sotto il tiro del cannone! 111° Reggimento Fanteria, verificato per censura.
66)
Zona di guerra, 12-12-1917
Carissimi, è già da 2 giorni che non ricevo vostre notizie. Saranno andate perdute. La mia salute è ottima, così spero sarà la vostra. Io sono sempre a riposo, solo che di notte mi tocca lavorare. Ora tralascio, perché devo passare la rivista in riga. Ricevete un bacio da Carlo
111° Reggimento Fanteria, verificato per censura.
67)
Zona di guerra, 13-12-1917
Carissima Pina, ho ricevuto la tua lettera con la tua carissima fotografia. Ti ringrazio infinitamente del gentil pensiero. Ho ricevuto anche una tua cartolina del 13-11-1917! Figurati dopo quanto tempo! Per mezzo di uno che veniva a piedi, sarebbe arrivata 15 giorni prima. Abbiti un bacio da tuo fratello Carlo.
111° Reggimento Fanteria, verificato per censura.
68)
Zona di guerra, 14-12-1917
Carissima Pina, ho ricevuto la tua lettera con la medaglia e l’immaginetta, ed anche il vaglia. Ti ringrazio infinitamente del pensiero che hai avuto per me. Tuttora mi trovo a riposo e sto bene. Ho ricevuto una lettera della zia Rosina e le ho risposto fin da ieri. Ricevi per tutto i più graditi saluti, a te e alla famiglia, e abbiti un bacio da tuo fratello Carlo.
111° Reggimento Fanteria, verificato per censura.
69)
Zona di guerra, 15-12-1917
Carissima Giuseppina, ho ricevuto la tua fotografia. Te ne ringrazio tanto. Io mi trovo in un paesetto poco distante da Treviso e spero potervi stare una decina di giorni. Ricevetti il vaglia di venti lire e ringrazio te, come anche Giovanni, del gentil pensiero. Ora è da 2 o 3 giorni che siamo vestiti di nuovo e pidocchi per ora non ne ho indosso…, ma tanto non tarderanno troppo a venirmi a ritrovare, quei noiosi insetti. Della 754a Centuria ho domandato, ma ancora nessuno me ne ha date nuove. A scrivere non oso, perché non sono capace di fare una lettera un po’ fatta bene. Ora non mi resta che di nuovo ringraziarti e mandare un bacio a tutti in famiglia. Tuo fratello Carlo
70)
Zona di guerra, 17-12-1917
Carissima Pina, ho ricevuto la tua del giorno 11. Sento con piacere che avete avuto due mie lettere e due mie cartoline. Dunque vedete che se non ricevete non è colpa mia. Io scrivo tutti i giorni. In questa Divisione mi trovo ancora a riposo, solo che mi fanno lavorare con una Compagnia di zappatori del Genio. Ora non mi resta che salutarti e mandare un bacio a tutti. Carlo.
111° Reggimento Fanteria, verificato per censura.
71)
Zona di guerra, 19-12-1917
Carissimi, mi trovo nuovamente in prima linea, però in un posto come prima, cioè quieto. La mia salute è ottima, così spero sarà anche la vostra. Ieri ebbi notizie di Soresi, quello del Boscone. Lui si trova nell’ospedale di riserva di Ferrara e spera di venire a casa in convalescenza. Allora verrà a trovarvi. Ho fatto spedire a casa un pacchetto, che contiene il mio calibro, la squadretta e le carte. Ho unito anche un paio di gambaletti, ma questi sono di Tibaldi e farete il piacere di darli ai suoi. Se potete, mandatemi un qualche francobollo da 20 e da 10 centesimi, perché in questi giorni voglio scrivere agli zii, per augurare il Buon Natale. Io e Carlo Tibaldi ci amiamo come due fratelli, perché non siamo che noi di Piacenza. Gli altri sono tutti piemontesi e liguri, e quindi non c’è l’affetto come tra compaesani. C’è anche Montesissa, il figlio di quell’oste che sta fuori Barriera Cavallotti. E’ in cucina e si trova distante da noi, ma ha promesso che per il giorno di Natale ci porterà qualcosa da mangiare. Lui in prima linea viene solo per la distribuzione del rancio e poi va via e quindi non si può stare in compagnia. Intanto, augurandovi un Buon Natale, a voi tutti invio un bacio. Carlo. Carta da lettera ne ho, mi mancano solo i francobolli. Guardate che è uscito un decreto luogotenenziale che dice che qualunque combattente che resta morto ha diritto a 500 lire. Io vi informo che, in caso di disgrazia, potete reclamare. Di nuovo un bacio.
72)
Zona di guerra, 22-12-1917
Carissimi, è già da qualche giorno che non ricevo vostre notizie. Ciò mi fa pensare che sia a causa del servizio postale, perché fino ad ora ho sempre ricevuto tutti i giorni. Di don Frati non vi posso dare alcuna nuova, perché della 754a Centuria non ne ho ancora trovato neanche uno. Col 1° gennaio si aprirà la spedizione di pacchi per la zona di guerra. Vi prego di spedirmi un passamontagna, i guanti e una matita copiativa, ma che sia buona, e poi, se potete, mandate qualcosa da mangiare. Mi occorrono dei francobolli e delle cartoline postali, perché ne sono sprovvisto. Dovete scusare se sono continuamente a disturbarvi, ma verrà un giorno di pace in cui potrò venire nuovamente a riabbracciarvi. Speriamo che Iddio mi protegga e possa ritornare sano e salvo. Allora vi contraccambierò di tutto quanto fate per me. Vi auguro intanto un lieto Natale e non state a pensare a me, perché mi trovo in posto quieto. Mi rincresce tanto non poterlo passare tra voi, ma portiamo pazienza. Questo è solo il primo Natale che non faccio con voi e quindi non mi posso lamentare. E ce ne sono tanti più sfortunati di me!!! Ora non mi rimane che ringraziarvi e pregare di salutare tutti quelli che vi domandano di me. Ricevete un grosso bacio da vostro figlio Carlo
73)
Zona di guerra, 23-12-1917. Visto per censura.
Carissimi, ho ricevuto la cartolina della Pina e sono contento di sentire che Angelo Bozzi scrive ancora. Salutate tanto Marco, il caporalmaggiore. La mia salute è ottima, così auguro sia la vostra. Per il Natale, il nostro capitano ci ha promesso che appena si scenderà a riposo lo festeggeremo allora. Abbiamo già 110 lire in cassa e quindi si farà qualcosa. Quando riceverete questa mia, il Natale sarà già passato. Ad ogni modo vi auguro una buona fine ed un miglior principio. Intanto ricevete un bacio da Carlo
74)
Zona di guerra, 24-12-1917. Visto per censura.
Carissima mamma, non puoi immaginare quanto piacere mi fece la tua cara cartolina. Sono lieto di poterti contraccambiare gli auguri per questo giorno, tanto caro a poterlo passare insieme. Però, sebbene così lontano e qui tra file di combattenti, spero passarlo benino. Stasera verrà Montesissa a distribuire il rancio e ha promesso di portarmi una bella polenta, una formaggetta ed un fiasco di vino. Questo è quello che sarà per me e Tibaldi. E’ tutto diverso dagli altri anni: invece di anolini c’è polenta, ma sono contento lo stesso. Intanto fammi il piacere di contraccambiare i saluti alla mamma di Grana e dille di darmi l’indirizzo di Enrico, suo figlio. Ditele che gli scriva che se va nei mitraglieri vada a fare il corso di armaiolo, perché è uno degli incarichi migliori. Invio a tutti un affettuoso saluto e a te un grosso bacio da tuo figlio Carlo
75)
Zona di guerra, 26-12-1917. Visto per censura.
Carissima Pina, ho ricevuto la tua del 20 ed anche quella del 22. Ti ringrazio tanto, anche per il calendario profumato. Il Natale è passato, e non male. La giornata fu quieta più del solito ed io e Tibaldi l’abbiamo festeggiata benino. Avevamo un po’ di polenta, un pezzo di salame, carne in umido e un fiasco di vino. Invece di anolini, era solo polenta, ma siamo stati bene anche così. Quanti avrebbero voluto aiutarci! Ora mi trovo con il 270° Fanteria, alla Brigata Aquila. Ora non mi resta che salutarti a nome di Ribaldi e abbiti un bacio da tuo fratello Carlo
76)
Zona di guerra, 27-12-1917. Visto per censura.
Carissimi, sono a ringraziarvi degli auguri, che mi avete inviato in occasione di queste feste. Non state ad abbonarmi alla ‘Libertà’, perché giornali qui ne arrivano pochi e quindi quelli che vanno a prendere la posta se li prendono loro ed allora sarebbe una spesa fatta per gli altri. Io mi trovo sempre al mio posto e sto bene. Ora invio a voi tutti un più affettuoso saluto e un bacio da vostro figlio Carlo
77)
Zona di guerra, 29-12-1917. Visto per censura.
Mia carissima ed amata Pina, ho ricevuto la tua carissima del 24 e sono a ringraziarti dei francobolli che mi hai mandato. Il Natale io non l’ho passato malamente. Certo che ho sempre pensato alla lontananza che ci separava, ma, come si sa, è il dovere che me lo ha imposto. Speriamo che sia l’ultimo, dato che è il primo che passo distante da voi. Speriamo che venga un giorno di pace e di poter allora ritornare tra voi, per cominciare di nuovo a lavorare e vivere quieti ed allegri. Per gli anziani sono state aperte le licenze, ma per noi del ’99 fino ad un altro inverno c’è poca speranza. Per ora ricevi un affettuoso saluto e un bacio da tuo fratello Carlo
78)
Zona di guerra, 31-12-1917. Visto per censura.
Carissima Pina, ho sentito, da una lettera spedita ad un amico, che chiamano alla visita di leva la classe del 1900 ed allora il ’99 potrà rientrare agli automobilisti. Sarei a pregarti di informarti di ciò e di darmi una risposta su questo. Se potessi lasciare la mitraglia per poter prendere un’auto sarei molto più contento. Dal giornale ho appreso che si possono inviare pacchi in zona di guerra. Se puoi, mandami un passamontagna, un paio di calze, i guanti e una matita copiativa ed un qualche pennino. Scusa del tanto disturbo che ti reco, ma non saprei a chi altro ricorrere. Io mi trovo in seconda linea, in posto quieto. Sono alla Brigata Aquila e con il 270° Fanteria. Di Grana e di Gaetano non ne so più niente. Intanto, insieme a tutti in famiglia, ricevi un grosso bacio da tuo fratello Carlo Se puoi, nel pacco metti un poco di polvere insetticida, per potermi sbarazzare dei pidocchi, perché è un continuo disturbo, notte e giorno.
79)
Zona di guerra, 3-1-1918. Visto per censura.
Carissima Pina, ho ricevuto la tua carissima del 30 dicembre. Sono contento di sapere che il pacco è stato spedito e spero che stasera o domani mi giunga. Spero anche che per la strada nessuno lo apra. Quei gambali che ha in casa la zia Rosa non mi occorrono, perché qui non fa poi tanto freddo. Per ora a te e a famiglia un affettuoso saluto. A te un bacio da tuo fratello Carlo.
Sotto il francobollo: mi trovo a Spresiano.
80)
Zona di guerra, 7-1-1918. Visto per censura.
Carissimi, ho ricevuto ieri sera la cartolina spedita alle 12 del primo gennaio. Sono in attesa del pacco. Ieri ho ricevuto una lettera dalla signorina Vittoria Tibaldi e le ho risposto oggi, ringraziandola. Mi trovo a riposo dalla sera del 5; solo che qui arriva il cannone, ma… speriamo nella fortuna. Ieri ho trovato Dalla Spezia, uno di quelli che avevano negozio di tabacchi in Piazza dei Cavalli. E’ quello che ha i capelli rossi e ricciuti. E’ nella 456a batteria d’artiglieria. Mi ha subito riconosciuto ed ha promesso di venirmi a trovare ancora. Intanto invio a tutti un affettuoso saluto ed un bacio. Vostro figlio Carlo
81)
Zona di guerra, 8-1-1918. Visto per censura.
Carissima Pina, ho ricevuto la tua del giorno 4. La mia salute è ottima, così spero sarà anche la vostra. Il pacco non lo ho ancora ricevuto, ma spero che arrivi presto. Mi dispiace tanto che il cugino Cecchino sia rimasto vittima di una granata di aeroplano. A te un bacio. Tuo fratello Carlo
82)
Zona di guerra, 10-1-1918. Visto per censura.
Miei carissimi, da qualche giorno mi trovo in attesa del pacco da voi speditomi, ma invano. Qui sono già arrivati gli altri pacchi, spediti il giorno 2 o il 3. Sarà perduto? Non state a spedire più nulla per ora, perché sarò io a chiedervi, quando avrò bisogno. Per ora mi trovo a riposo e sto bene. La mia salute è ottima, così spero sia per tutti voi. Mi è molto dispiaciuto sentire la notizia di Cecchino Bozzini. Speriamo che ciò non sia per niente vero. Tenetemi al corrente, perché attendo con ansia di sapere la verità. Con Censo, invece, siamo sempre in contatto. Mi fece scoppiare dal ridere il sapere che Giovanni non voleva far leggere a nessuno la mia lettera indirizzata a lui. Scriverei più spesso a tutti, ma un po’ il tempo tante volte manca ed un po’ la poca voglia, che questa c’è ancora più spesso… quindi capirete anche voi. Intanto gradite un affettuoso saluto. Carlo.
Di seguito: 83) Carissima mamma, ti scrissi il giorno di Natale e non ebbi più risposta alcuna. La lettera si sarà forse perduta? Io mi trovo sempre bene ed il mio pensiero è sempre a te rivolto. Di giorno, ti penso sempre e vorrei essere sempre a te vicino. Di notte, ti sogno e alla visione della tua cara figura cerco di abbracciarti, ma… non è che un sogno. Alla sera, prima di coricarmi, prego per te, o cara mamma, che il buon Dio ti conservi in buona salute e che io possa un giorno, in pace, riabbracciarti. Il mio caro amico Tibaldi invia a te un caldo ed affettuoso saluto e da me mille baci. Tuo Carlo.
Sotto il francobollo: io mi trovo a Spresiano; qui arriva qualche cannonata, ma di rado. Salutate la signorina Tibaldi.
84)
Zona di guerra, 12-1-1918. Visto per censura.
Mia carissima Pina, mi dispiace molto sentire che è dal 31 ultimo scorso che non ricevete più nulla. Credimi, carissima, che in questa decina di giorni ti ho sempre scritto quasi ogni giorno. Ieri ho mandato una lettera a casa e ho messo anche due righe per la nostra cara mamma. Mi dispiace tanto di non aver ancora ricevuto il tuo pacco. Credo che sia andato perduto, perché ad un mio amico di San Rocco al Porto gli fu spedito un pacco da Piacenza in data 4 e lo ha ricevuto il giorno 7. Mi occorrono un po’ di denari, perché qui c’è la cantina del 270° Fanteria e si trova qualcosa da mangiare. Ora tralascio, ringraziandoti anticipatamente ed inviandoti mille baci. Tuo affettuosissimo Carlo.
Sotto il francobollo: ho steso fasci di reticolati tutto il pomeriggio!
85)
Zona di guerra, 14-1-1918. Visto per censura.
Carissima, sono in attesa di tue notizie, che da qualche giorno non ricevo. La mia salute è ottima e così spero sarà la tua. Io spero di ritirarmi a riposo più indietro. Speditemi qualcosa, perché il pacco non lo ho ancora ricevuto. Se potete, qualcosa per i miei denti, che mi fanno sempre male, per la fame che hanno. Un bacio a tutti e mille a te. Carlo
86)
Zona di guerra, 17-1-1918. Visto per censura.
Miei carissimi, fui molto dispiaciuto di sentire la disgrazia accaduta al caro cugino Cecchino. Altro che chiamarlo imboscato! Dovete pensare che quando si è al fronte imboscati non ce ne sono più. Per tutti c’è pericolo! Mi è giunta poi molto gradita la cara pagina scritta dalla mamma. La terrò sempre con me, come ricordo. Del resto lo so che la mamma non mi scrive per il poco tempo, ma so che mi ha sempre nel pensiero e nel cuore. Ora sono a riposo, da una decina di giorni, ma speriamo, tra poco, di andare più indietro, a fare servizio di contraerea. Se potete, mandatemi qualche cartolina. I francobolli li ho, perché ho potuto comprarne. Quando farete un altro pacco, guardate se potete mettere un po’ di polvere insetticida e carta da lettera. Sul pacco scrivete: ‘contiene sapone’ e poi arriva, anche se non c’è biancheria dentro. Saluterò il mio caro amico Tibaldi a nome vostro ed intanto contraccambio a nome suo. Ricevete ora un grosso bacio da vostro figlio Carlo
Di seguito: 87) Cara mamma, come vedi, io sto sempre bene. Ora ho potuto avere un libricino intitolato ‘Le preghiere del soldato’ e sta pur certa che lo leggerò sempre e pregherò sempre per te, perché il Signore ti tenga in buona salute ed io possa un giorno venire a riabbracciarti e baciarti in pace. Ora tralascio col mandarti mille affettuosi baci. Carlo
88)
Zona di guerra, 18-1-1918, ore 8 di sera. Visto per censura.
Mia carissima Pina, ho ricevuto or ora la tua lettera del giorno 14. Stasera mi è giunto anche il pacco! Era intatto, come l’hai spedito, e ho trovato il biglietto nei guanti. Solo che mi fu verificato, in mia presenza, dal mio comandante di Campagnia, che però non mi disse nulla per il cioccolato, perché era cosa da poco.
Il passamontagna va molto bene e così pure i guanti. Non trovo modo di ringraziarti, sia per il pacco come pure per il vaglia, che spero di ricevere domani sera. Se avrai occasione di spedire un altro pacco, metti dei fogli e buste e cartoline, perché qui te le fanno pagare il doppio e poi è carta scadente e a scriverla si spande tutto l’inchiostro. Intanto invio a tutti un affettuoso saluto e a te un bacio. Tuo fratello Carlo.
Di seguito: 89) Caro babbo, ho appreso, già da due o tre lettere, che non mi scrivi per il forte lavoro che hai. Senti, caro babbo, io non ho pretese che tu mi scriva e so benissimo gli affari che hai al giorno d’oggi. Però, sebbene mi sei lontano con la persona, credo bene che col cuore e l’anima sei sempre a me vicino. Così pure è per me. Penso sempre a te e penso alle fatiche che finora hai fatto per mantenermi sano. Ed ora che sarei in grado di porgerti aiuto, mi tocca chiedertene. Scusami se scrivo poco a te, ma mi ricorderò di più in seguito. Per ora abbiti un grosso bacio da tuo figlio Carlo.
90)
Zona di guerra, 20-1-1918. Visto per censura.
Carissimi, ho ricevuto la vostra del 16. Sono malcontento di sentire che la mamma si è impensierita per il mio mal di denti da fame. Io ho detto per dire, ma non è proprio così, perché il rancio viene regolare e abbondante. Inviando a voi tutti un bacio, vi saluto caramente. Carlo
91)
Zona di guerra, 21-1-1918. Visto per censura.
Carissimo padre, dovrai scusare se è la prima volta che a te scrivo direttamente. Spero che non te ne avrai a male. La mia salute è ottima e così sarà parimenti la tua e quella della mamma. Io mi trovo ancora a riposo e il giorno 4 del mese prossimo spero di andare più indietro, in servizio antiaereo. Spero che gradirai queste mie due misere righe e, mandando a tutti in famiglia un saluto, invio a te mille baci. Tuo affettuosissimo figlio Carlo
92)
Zona di guerra, 24-1-1918. Verificato per censura.
Carissimi, la mia salute è sempre ottima, così spero sarà la vostra. Io mi trovo sempre al medesimo posto, a riposo, però pare che si cambi. A tutti un bacio. Vostro figlio Carlo
93)
Zona di guerra, 26-1-1918. Visto per censura.
Salute sempre ottima, ho fatto buon viaggio, affettuosi saluti a babbo, mamma e fratelli. Carlo
Sotto il francobollo: saluti da Meolo.
94)
Zona di guerra, 27-1-1918. Visto per censura.
Carissimi, la mia salute è ottima. Sono in un paese distante dalla linea. Saluti e baci a tutti. Carlo
95)
Zona di guerra, 28-1-1918. Visto per censura.
Carissima Pina, è già qualche giorno che non ricevo notizia da casa, a causa di questo passaggio dalla 48a alla 61a Divisione. Ma spero che o stasera oppure domani giunga qualcosa qui. La mia salute è ottima, così spero sarà la tua e di tutti in casa. Ora siamo in un paese distante dalla linea, in attesa di ordini. Intanto ricevi, insieme al babbo e alla mamma e a tutti i fratelli, un grosso bacio. Carlo
96)
Zona di guerra, 29-1-1918. Verificato per censura.
Carissimi, stamane con Tibaldi mi recai a cercare Giovanni Garolfi e con gran piacere lo trovai. Stetti in sua compagnia poco, perché doveva fare istruzione. Ricevete un grosso bacio. Carlo
97)
Zona di guerra, 30-1-1918. Visto per censura.
Carissimi genitori, la mia salute è sempre ottima, così spero sarà la vostra. Ci siamo spostati di circa 50 chilometri e quindi la posta ha qualche giorno di ritardo. E’ dal 24 che non ho più vostre notizie. Inviando a tutti voi mille baci, vi saluto caramente. Vostro figlio Carlo
98)
Zona di guerra, 1-2-1918. Verificato per censura.
Carissimi genitori, la mia salute è ottima, così spero sarà la vostra. E’ già dal 24 ultimo scorso che non ricevo più vostre notizie, a causa di questo trasferimento, ma spero che arrivino presto. Io mi trovo in prima linea da stamane, ma in posto buono. Domani vi scriverò più a lungo. Intanto invio a voi tutti un bacio. Carlo
99)
Zona di guerra, 3-2-1918
Carissima Pina, ho ricevuto ora la tua carissima del 31 gennaio. Non puoi tu immaginare la consolazione che mi diede quel tuo scritto, dopo 10 giorni che non sapevo più nulla di voi. Mi fu molto doloroso sentire che la notizia del povero Cecchino è proprio realtà. Mi rincresce tanto di non aver ricevuto la tua con la fotografia del povero Cecchino. Guarda se puoi trovarne un’altra, che terrò come ricordo. Sappi che le lettere ed il pacco dalla 48a non li ho ancora ricevuti. Pure quelli di Tibaldi non sono ancora giunti. Intanto invio un affettuoso saluto a tutti in famiglia e a te mille baci. Tuo affettuosissimo Carlo
100)
Zona di guerra, 4-2-1918.
Miei cari genitori, non potete immaginare quanto è doloroso essere privo di vostre notizie. Di nuovo mi trovo in prima linea. La posizione è buona e quindi spero che continui sempre così. Io ora ho un ricovero in compagnia del mio caro amico Tibaldi. Viviamo proprio come due fratelli: si divide il mangiare insieme e così anche si dorme. Quanto è bello avere in compagnia un amico! La giornata è meno lunga e poi si parla della nostra cara Piacenza e tutti i dolci ricordi vengono in mente. Siamo partiti dal paese dove si trovava anche l’amico di Gaetano ed il giorno 25 ultimo scorso abbiamo fatto circa un 35 chilometri. Ci siamo poi fermati, alla sera, in un piccolo paese, divisi per gruppi, pernottandovi. Qui c’erano ancora dei borghesi e noi ci siamo uniti in 7 o 8 ed abbiamo fatto fare un bella polenta e l’abbiamo consumata con del latte Quant’era buona quella polenta! Dopo tanto tempo che non se ne mangiava più e con l’appetito che ha sempre il soldato d’Italia! Il giorno dopo, abbiamo fatto all’incirca 13 chilometri e ci siamo fermati in un paese nella provincia di Venezia. Qui ci siamo stati fino al 31 sera, da dove siamo poi partiti per venire in linea. Non sono malcontento di trovarmi qui, perché posti migliori non se ne poteva trovare. Ora ricevete un affettuoso saluto e a tutti un bacio da vostro figlio Carlo
Sotto il francobollo: mi trovo a Capo Sile, in 1a linea, baci.
101)
Zona di guerra, 6-2-1918, ore 9 di sera.
Mia carissima ed amata sorella, ho ricevuto ora la tua carissima del 2 febbraio. Ne sono contentissimo, così come d’avere notizie tue e di tutti di casa. Ti ringrazio infinitamente a nome del mio carissimo amico (ovvero fratello) Carlo Tibaldi per il calendario. Glielo ho consegnato ora, in trincea, perché fino alle ore 11 è capoposto. Saluta anche Censo, se arrivi in tempo, altrimenti gli scriverò io, tanto l’indirizzo è ancora quello. La mia salute è ottima, così pure la posizione in cui mi trovo. Saluta tanto la signorina Vittoria Tibaldi e ringraziala tanto della premura che ha per me. Il pacco non l’ho ricevuto. Intanto abbiti, insieme a tutti in famiglia, un grosso bacio dal tuo affettuosissimo Carlo
Sotto il francobollo: sono in posto buono, però in 1a linea, mi trovo a Capo Sile, sul fiume Piave.
102)
Zona di guerra, 7-2-1918. Verificato per censura.
Carissima, ieri sera mi è arrivata la posta dalla 48a. C’erano le tue del 22, del 24 e del 28, una cartolina da Zanoni ed una di Ettore Bosoni. Sono tanto lieto di averle ricevute, ancor più perché c’era il ritratto del povero Cecchino. Il pacco non è ancora arrivato, ma spero che presto mi giunga. Mi occorrono un poco di denari, perché presto spero di andare a riposo, così come ci ha promesso il comandante della Divisione.
Baci. Carlo
103)
Zona di guerra, 8-2-1918. Verificato per censura.
Carissima Pina, ho ricevuto la tua cartolina e quella della mamma ed anche quella di Giovanni. Vi ringrazio tanto del gentil pensiero che avete avuto per il giorno del mio 19° compleanno. Siamo ancora in prima linea, ma stiamo bene, perché c’è molta calma. Il mio amico Tibaldi vi manda i più affettuosi saluti. Oggi è il compleanno del nostro caro babbo e mi sono dimenticato di mandargli gli auguri, nelle mie precedenti lettere. Un bacio. Carlo
104)
Zona di guerra, 10-2-1918. Verificato per censura.
Carissimi, mi è giunta ora la lettera della Pina del 5 ultimo scorso. Sono contento di sapere della vostra buona salute, così anche è la mia. Di pacchi ne arrivò una quarantina dalla 48a. Spero ci sia anche il mio e stasera o domani alla più lunga lo avrò. Un bacio a tutti. Carlo
105)
Zona di guerra, 12-2-1918. Verificato per censura.
Carissimi, la mia salute è ottima, così pure sarà la vostra. Ho ricevuto la vostra del giorno 7 e sono contento di avere vostre notizie. Contraccambio i saluti a nome di Tibaldi. Spero, a giorni, di andare a riposo. Inviando a tutti voi un affettuoso saluto, vi bacio. Vostro figlio Carlo
106)
Zona di guerra, 14-2-1918
Carissima Pina, con molto dispiacere sento dalla tua del 7 ultimo scorso che da tempo eravate privi di mie notizie. Sarà per via della posta. Ettore Bosoni, nella sua ultima, mi dice che spera di rimanere ancora per un paio di mesi, invece tu ora mi scrivi che sarà in partenza il giorno 11 … Ho tanto piacere sentire che Gignòn è in licenza invernale e tu farai il piacere di salutarmelo. Ho ricevuto anche quel ritaglio di ‘Libertà’, in cui si parla del delitto di Via Borghetto. Il figlio di Gangàn lo conoscevo ed anzi mi ha fatto meraviglia che quello scimmiotto abbia avuto tanto crudele coraggio. Pure Tibaldi lo conosceva. La mia salute è ottima, così spero sarà la tua. Siamo ancora in prima linea, ma stasera o domani speriamo di avere il cambio. E poi di meglio c’è che pare sia arrivata una circolare che dice che anche noi (i terribili del ’99!) abbiamo diritto ad usufruire della licenza. Non farti però una idea sicura, perché sono ordini e contrordini, che vanno e che vengono. Ad ogni modo speriamo di rivederci presto. Non dire nulla in casa, così, se verrò, farò una sorpresa ai nostri cari genitori. Un bacio da tuo fratello Carlo
107)
Zona di guerra, 15-2-1918
Carissima Pina, ho ricevuto ora la tua carissima del giorno 11 febbraio. Sono molto contento, perché erano due giorni che non ricevevo nulla da voi. Mi rallegra molto vederti capace di scrivere a macchina e bene. Tibaldi è molto contento del ricordo che hai sempre per lui e ti ringrazia tanto. E io sono contento di sapere che Giovanni M. dovrà restare ancora a Piacenza. E’ tanto fortunato che non prova neanche cosa è la vita militare. Meglio per lui, finché la dura, ma… tanto sarà stata la Teresa che si sarà mossa. Qui ci sono dei soldati del 4° Genio Pontieri, che stanno preparando un ponte. Io sono con il 145° Reggimento Fanteria, Brigata Catania. Il pacco non l’ho ancora ricevuto, ma speriamo che arrivi. Io sono ancora in prima linea. Baci. Carlo
108)
Zona di guerra, 17-2-1918. Verificato per censura.
Carissima Pina, ho ricevuto con piacere la tua del 12 ultimo scorso. Non trovo modo di ringraziarti del pensiero che hai sempre per me. Così pure la cara mamma, che sempre mi ricorda. Salutandoti anche a nome di Tibaldi, invio a tutti in famiglia un affettuoso saluto e a te un grosso bacio. Carlo.
E Giovanni Maestri è morto che non scrive?
109)
Zona di guerra, 18-2-1918. Verificato per censura.
Caro padre, ho ricevuto ora il vaglia da te spedito e ti ringrazio infinitamente e non trovo modo di poterti contraccambiare. La mia salute è ottima, come spero di tutti voi in famiglia. Ora mi trovo ancora in prima linea, ma a giorni spero di scendere a riposo. Il posto in cui ora mi trovo è quieto e dunque non state in pensiero. Salutandoti caramente, ricevi un bacio da tuo figlio Carlo
110)
Zona di guerra, 20-2-1918
Pina carissima, ho ricevuto ieri la tua carissima del 15 ultimo scorso e oggi la tua del giorno 18. Sono contento di sentire della vostra buona salute e così posso assicurarvi anche della mia. Il pacco non mi è ancora arrivato e ho paura che questa volta non arrivi più. Mi dispiace molto di sentire che il 1900 dovrà presentarsi alla chiamata di leva ed anche per Zanoni Riccardo, che è quello che mi scrive più di tutti. Ogni due o tre giorni ricevo una delle sue cartoline. Informati se ora, chiamato il ’900, il ’99 può rientrare negli automobilisti. Fammi questo favore, perché ciò mi preme. Ora non mi resta che salutarvi tutti e inviare un bacio. Carlo.
Nella stessa busta: 111) Cara mamma, mi fa molto piacere sentire che ora godi ottima salute, come ti auguro sia sempre in avvenire. Ora mi trovo ancora in prima linea, ma non si è esposti al pericolo. Dunque, cara mamma, non prenderti pensiero per me, perché è come se ne fossi distante. Quanto pagherei per avere un po’ di licenza e venire a riabbracciarti! Ma sebbene così lontano e tra file di combattenti, il mio primo pensiero è sempre da te, a casa, che certo sarai sempre a pensarmi e con la paura di una disgrazia. Speriamo che Dio mi protegga e che possa io, un giorno, riabbracciarti. Ora non mi resta che inviarti un grosso bacio. Tuo affettuosissimo figlio Carlo.
Sotto il francobollo: io mi trovo ancora al mio posto di prima e cioè ora sono sul Piave, a Capo Sile, in prima linea. Baci.
112)
Zona di guerra, 22-2-1918. Verificato per censura.
Carissima Pina, ieri sera mi giunse il tanto desiderato pacco. Mi giunse proprio intatto, come l’hai spedito! Vi ringrazio infinitamente di tutta quanta la roba, che è proprio tutta utile. Più gradite furono però le sigarette, sia per me come per Tibaldi, perché erano più di due giorni che ne eravamo privi. Alla prima occasione che hai di scrivere una lettera, fammi avere delle cartine per sigarette, sciolte non quelle già fatte tonde, e dei francobolli. Domattina attendo tue nuove. Tuo fratello Carlo
113)
Zona di guerra, 23-2-1918. Verificato per censura.
Carissimi, si compie oggi un anno dalla mia partenza da voi, per compiere il servizio militare. La mia salute è ottima, così spero sarà anche la vostra. Io mi trovo ancora in prima linea, al solito posto. Un saluto a tutti i miei fratelli e a voi un bacio. Vostro figlio Carlo
114)
Zona di guerra, 24-2-1918. Verificato per censura.
Carissimi, ho ricevuto stamane vostre notizie e ne sono contento. La mia salute è pari alla vostra. Mi trovo a riposo da stamane ed ora mi trovo bene. Sono ancora in compagnia di Tibaldi, che contraccambia i vostri saluti. Sono contento di sapere dell’ottima salute che gode ora la mamma. Le auguro che sia sempre così. Ho ricevuto una cartolina da Ettore Bosoni e mi dice che è in partenza. Mi rincresce un po’, ma viene l’ora per tutti. Un saluto a tutti in famiglia e a voi un grosso bacio. Carlo
115)
Zona di guerra, 28-2-1918
Carissima Pina, è già da tre giorni che sono privo di vostre notizie. Mi dispiace molto, ma credo che non sia a causa vostra, ma del servizio postale o di qualche maligna persona, che strappa le lettere e toglie a me quella dolce cosa così attesa. Stasera, alla distribuzione della posta, spero mi giunga qualche vostro scritto. Ho ricevuto ieri una lettera di Giovanni M. ed appresi della sua nuova destinazione al 4° Parco Automobilistico. E’ proprio assistito dalla fortuna, invece a me non ne va mai bene neanche una! Quando uno comincia ad innalzarsi, va fino a raggiungere il cielo. Un altro invece comincia ad andare giù e va fino al punto più profondo dell’inferno. Per questa lettera vi toccherà pagare la tassa, a causa della mancanza di francobolli. Qui non si è capaci di trovarne. Ora mi trovo a riposo, in una casa abbandonata, sperduta in mezzo alla campagna, e ci sto molto volentieri, ma spero di andare un poco più indietro, perché qui sono poco distante dalla prima linea. Il nostro signor Capitano è andato al comando di Divisione e, siccome la nostra Compagnia ha bisogno di un po’ di istruzione, speriamo che ci sia stato concesso un periodo così. Un bacio da tuo fratello Carlo Domani vi scriverò di nuovo. Baci.
116) Zona di guerra, 1-3-1918. Verificato per censura.
Carissimi, siccome ieri vi dissi che anche oggi vi scrivevo, eccomi a voi. Ringrazio la cara mamma ed il babbo per il pensiero che serbano per me e vi assicuro che è così anche per me, sempre, nelle mie preghiere. Sento dalla vostra lettera che desiderate vedermi ed anch’io lo desidero, ma è necessario che io attenda il mio turno. In questo mese spero che arrivi questo bel giorno anche per me. Spero di poter venire con l’amico Tibaldi, così potremo passare un qualche giorno lieto in compagnia della nostra cara Piacenza. Ora tralascio, mandando a tutti voi un grosso bacio. Vostro affezionatissimo figlio Carlo
117)
Zona di guerra, 3-3-1918
Carissima Pina, mi giunse ora la tua lettera del 28 e ti ringrazio del tuo gentil pensiero. Stamani spedii due cedole di assicurazione, che spero riceverete. Le intestati alla mamma, che credo sarà contenta. Però non credo che mi succeda una disgrazia né che vengano utili queste polizze. Ad ogni modo è sempre meglio… Ieri mattina, con gran piacere, trovai Elvino Tomba, quel professore di violino che veniva sempre in casa Cavanna. E’ qui, con una batteria d’artiglieria da montagna e ci facciamo buona compagnia. Tuo affezionatissimo Carlo.
Nella stessa busta: 118) Cara mamma, seppi dalla Pina che ora godi ottima salute e questo mi fa molto piacere. Stamane spedii due polizze d’assicurazione in tua testa. Non stare però a spaventarti per ciò. E’ solo una garanzia che ci fa il Governo. Vedrai che non saranno utili, perché non faccio calcolo di morire. Ad ogni modo è sempre meglio. Intanto ricevi un grosso bacio, insieme al caro babbo. Tuo affezionatissimo Carlo
Sotto il francobollo: mi trovo a riposo, in un paesetto che si chiama Cento.
119)
Zona di guerra, 6-3-1918. Verificato per censura.
Carissima Pina, ho ricevuto la tua carissima del 3 marzo. Sono contento di sapere della tua buona salute e così pure è la mia. Ieri sera venne qui Tomba con un suo amico, col mandolino e la chitarra. Abbiamo proprio passato una bella serata. Lui è qui poco distante da me, e siamo quasi sempre in compagnia. Giovanni Garolfi fu visto in un paese qui vicino e quindi, in questi giorni, spero di poterlo trovare. Saluta tanto la mamma e il babbo e tutti i fratelli e ricevi un grosso bacio. Tuo fratello Carlo
120)
Zona di guerra, 10-3-1918. Verificato per censura.
Cara Pina, è dal giorno 6 che non ricevo più notizie. Ieri andai a trovare Giovanni Garolfi e mi ha fatto tanto piacere vederlo. Ho potuto stare poco in sua compagnia, perché lui era in riga per la rivista. Penso però di andare a trovarlo ancora presto ed avere un po’ più di tempo. E’ caporale ed anche bel grasso come prima. Sebbene siano tre mesi che si trova in zona di operazioni, non è ancora stato in trincea. Dunque, guarda che fortuna fino ad ora! Ricevi un saluto da parte sua ed un bacio da me. Carlo
121) Zona di guerra, 12-3-1918
Cara Pina, ho ricevuto la tua del 7 ultimo scorso, ma mi dispiace sentire che la mamma si è preso pensiero per le due polizze d’assicurazione. Credo che non saranno utili, ma ad ogni modo è meglio averle, perché una disgrazia è sempre pronta. Speriamo di no. Ho ricevuto le cartine per le sigarette ed i francobolli e ti ringrazio tanto. Non dubitare, che quando ho bisogno ricorro sempre a te e ti disturbo anche troppo. Attendo tanto il giorno della licenza, per poter ritornare al vostro fianco e nella cara Piacenza, che, sebbene così brutta, per noi è così bella e ci rende tanto felici. A Giovanni Garolfi hai scritto? Io lo trovai bene e bel grasso e non è ancora stato in trincea. Per me, invece, è tutto diverso: sempre in linea e pare che ci vada ancora in questi giorni. Carlo
122)
Zona di guerra, 15-3-1918. Verificato per censura.
Cara Pina, ho ricevuto ieri sera la tua cartolina ed appresi che da tre giorni non avevi più mie notizie. Ciò mi dispiace molto, perché scrivo quasi tutti i giorni per accontentare la cara mamma e, se le lettere vanno perdute, io non ne so nulla. Salutai Elvino Tomba a nome tuo; soltanto che ieri sera si è allontanato da noi per ignota destinazione, ma mi ha promesso di scrivere. Mi ha fatto un ritratto a matita e sono riuscito molto naturale. In questi giorni ve lo mando o, altrimenti, ve lo porterò io. Almeno spero. Poiché è arrivato l’altro armaiolo di complemento, spero a giorni di venire in licenza. Un bacio. Carlo
123)
Zona di guerra, 15-3-1918
Carissimi genitori, ho ricevuto ieri sera la lettera e la cartolina della Pina da Milano. Io, da ieri mattina, mi trovo in prima linea, al medesimo posto di prima. E’ un posto calmo e senza pericolo, dunque non state a pensar male. Elvino Tomba mi ha lasciato la sera prima che io venissi in linea e pare che sia diretto nel Trentino. Ci facevamo buona compagnia ed inoltre veniva sempre al nostro accampamento col mandolino e la chitarra e si passavano così delle lunghe e belle serate. Cosa volete? Ci cacciavamo via il pensiero della condizione in cui ci troviamo e ci davamo all’arte. Erano cose da poco, se fossi stato a Piacenza, ma erano già cinque mesi che non si sentiva più suonare e quindi la cosa diventava sempre migliore e di più gusto. Spero di poter venire a fare la Pasqua in vostra compagnia, a meno che il programma non cambi. La mia salute è ottima e così spero sia la vostra. Carlo Tibaldi è ancora in mia compagnia e vi manda i più affettuosi saluti. Vostro figlio Carlo
124)
Zona di guerra, 17-3-1918. Verificato per censura.
Carissimi, non sperate di vedermi tra voi a Pasqua, perché non verrò fino a che non si va di nuovo a riposo. Mi dimenticai di mandare gli auguri per l’onomastico della Pina, ma spero che mi perdonerà. La mia salute è ottima e così spero sarà la vostra. Scrivete spesso, perché mi fa molto piacere, e così pure io cercherò di contraccambiare. Fate una buona Pasqua e pregate per me. Ricevete un bacio da vostro figlio Carlo
125)
Zona di guerra, 20-3-1918. Verificato per censura.
La mia salute è ottima, così spero sarà la vostra. Ricevete un bacio. Carlo
126)
Zona di guerra, 21-3-1918. Verificato per censura.
Carissima Pina, rispondo alla tua del 18 ultimo scorso. Avrei tanto piacere di sapere perché non ricevete la mia posta ed io non ricevo la tua. Erano tre giorni che non ricevevo niente. La mia salute è ottima, così spero sia la tua. Censo è da un mese che non mi scrive. Saluti a tutti in casa e a te un bacio. Carlo Presto a Piacenza!
127)
Zona di guerra, 24-3-1918, ore 18. Verificato per censura.
Cara Pina, ho ricevuto ora la tua lettera del 20 ultimo scorso e mi fa molto dispiacere sentire che non ricevete la mia posta. Che non vi scrivo o lettera o cartolina postale sono già quattro giorni, anche se per tutto questo tempo vi ho sempre spedito una cartolina illustrata. Ciò che mi fa invece piacere è sapere che Censo ti ha scritto ed io, ieri, scrissi al cugino Carlo Garolfi. Carlo è il cugino che mi scrive più frequentemente di tutti e questo mi fa molto piacere. Io gli rispondo sempre, così abbiamo sempre notizie noi due. Mettete pure il cuore in pace, perché il piacere di fare la Pasqua in vostra compagnia non l’avrò mai. Cosa vuoi? Non mi sono mai trovato con la fortuna e giammai mi troverò. Siamo decisi, io ed il caporale Tibaldi (e non troverò mai più amici come questo!) di presentare la domanda per motorista aviatore. Spero che se fui accettato una volta, potrò essere accettato anche la seconda. Ma questa volta però poterci andare! Andrà bene questa volta! Speriamo. Salutami Zanoni Rinaldo e fagli coraggio, perché anche la fanteria non è poi brutta.Tutto è farci l'abitudine. Auguro buona Pasqua e in quel giorno non pensate a me, state allegri, come cercherò di esserlo anch'io. Carlo
128)
Zona di guerra, 25-3-1918. Verificato per censura.
La mia salute è ottima, sono ancora in linea. Buona Pasqua. Baci. Carlo
129)
Zona di guerra, 27-3-1918. Verificato per censura.
Cara Pina, è da qualche giorno che sono privo di tue notizie. L'ultima che ho ricevuto fu quella delle 18. Ma pazienza, riceverò. Ieri presentai una domanda e spero che sarà accettata. Ti farò sapere poi tutto per lettera. Spero che in casa sarete contenti. Io l'ho fatto con buona volontà, perché è un posto buono. Carlo
130)
Zona di guerra, 28-3-1918. Verificato per censura.
Carissima Pina, ieri sera mi giunse la tua lettera del 23 e quella di Gaetano. Stamane ho potuto sentire la messa e fare la comunione di Pasqua. Noi siamo con il 145° Fanteria ed il cappellano venne ieri sera a dare avviso che per chi aveva la volontà di comunicarsi sarebbe passato stamane. Ed infatti poi venne. Eravamo in una quindicina a fare la comunione ed assistere alla santa messa. Fui molto contento di essermi potuto comunicare. Per la mia licenza ti posso dire questo: appena si scenderà a riposo, sarò uno dei primi a partire. Perché qui c'è un altro armaiolo, ma non è capace di niente e quindi il comandante non mi lasci a partire. Spero però, verso il giorno 5, di poter scendere a riposo e di partire quindi per la licenza. Guarda che ho presentato la domanda per entrare nei Regi Carabinieri ausiliari, perché mi fu consigliato anche dai miei ufficiali. Se avrò la fortuna di essere chiamato a fare il corso, dovrò venire o a Piacenza o a Bologna, dove c'è il comando della legione dei carabinieri di Piacenza. Spero anche che il babbo e la mamma saranno contenti. La domanda è già partita e spero di sapere presto qualcosa in proposito. Sarò malvisto con quel vestito, ma sappi che il carabiniere in zona di guerra è sempre distante dalla trincea e quindi la pelle è al sicuro, forse anche più che negli automobilisti. Ora non mi resta che salutarti e, in attesa di tue nuove, invio un grosso bacio a tutti. Carlo Buona Pasqua
131)
Zona di guerra, 30-3-1918. Verificato per censura.
Ricevo la tua del 23. Domani scriverò lettera. Baci. Carlo
132)
Zona di guerra, 31-3-1918. Verificato per censura.
In ricorrenza del tuo onomastico, insieme all'amico Tibaldi, invio un affettuoso saluto. Carlo
133)
Zona di guerra, 1-4-1918. Verificato per censura.
Carissima Pina, ed anche la Pasqua è passata. Questa volta però un po' indietro. Infatti il giorno 30 è giunto il cambio inatteso e l'abbiamo festeggiata in compagnia di Tibaldi e la passammo benino. Oggi è partito per la licenza Montesissa e spero che sia già venuto a darvi mie notizie. Spero di venire anch'io presto. Carlo
134)
Zona di guerra, 2-4-1918, ore 17.
Carissima ed indimenticabile Pina, ricevo or ora la tua cara lettera del 30 ultimo scorso. Mi rallegra molto la lettera, ma mi dispiace che il giorno della Santa Pasqua l'abbiate passato con il pensiero che io sono lontano da voi. Sappi che io non la passai male, tanto più che il giorno 30 sono sceso a riposo. Dunque, pensa che bel giorno fu per me. Quando verrà quel giorno, in cui potrò essere al vostro fianco, sarà Pasqua per me. Anche se, invece di anolini, sarà pasta e fagioli! Non hai ancora ricevuto la 'macchietta' che mi aveva fatto l'amico Tomba? Questo mi dispiacerebbe molto, perché era per me un caro ricordo. Se non mi cambiano le cose, sabato o lunedì partirò dalla Compagnia. Pensa, cara Pina, con che ansia attendo quel giorno! Passo notti insonni pensando a voi e mi vedo la vostra dolce visione anche di giorno. Sono otto mesi che tanto bramo quel giorno! Carlo
135)
Zona di guerra, 5-4-1918.
Cara Pina, ho ricevuto ieri sera la tua lettera del primo aprile. Per la mia licenza spero di partire domenica 7 ed il giorno 9 di essere tra voi. Spero di arrivare quando vi giungerà questa mia lettera. Ieri è stato ferito un mio amico di Ponte dell'Olio. Fu fortunato, perché restò ferito al piede sinistro. Costui è stato con me all88°, poi negli automobilisti, quindi al 49° e poi qui alla 1483. Dunque, vedi che era un amico come Tibaldi e ieri, quando aiutai i portaferiti a portarlo al posto di medicazione, gli promisi di andare a trovare la sua famiglia. A presto. Carlo
136)
Piacenza,19-4-1918.
Caro Giovanni, con molto piacere ho sentito che ti trovi a Verona. Io sarò di passaggio di lì a Verona il 26, alle 7 del mattino con la tradotta. Avrei tanto piacere poterti vedere. Guarda di poter venire alla stazione. Ho anche della roba da consegnarti. Piacenza è sempre la solita ed io non ho trovato niente di nuovo. Altro che grande carestia! Se puoi, fammi sapere qualcosa. Tuo amico Carlo
137)
Zona di guerra, 28-4-1918.
Carissimi, sono giunto ieri sera qui in Compagnia. Mi trovo in buon posto a fare servizio contro gli aeroplani. Non state a pensare per me, perché meglio di così non si poteva trovare. Un bacio da vostro figlio Carlo
138)
Zona di guerra, 29-4-1918. Verificato per censura.
Sempre bene e in buona salute. Baci a tutti. Carlo
139)
Zona di guerra, 1-5-1918.
Sempre bene. Baci a tutti. Carlo
140) Zona di guerra, 2-5-1918. Verificato per censura.
A te e a tutti un grosso bacio. Carlo
141)
Zona di guerra, 3-5-1918. Verificato per censura.
Da che sono arrivato, non ho ricevuto ancora vostre notizie. Carlo
Sotto il francobollo: forse vado a Meolo e poi a Treviso a riposo. Non sicuro però, vi scriverò ancora.
142)
Zona di guerra, 4-5-1918. Verificato per censura.
Carissimi, da che sono arrivato non ho ancora avuto notizie. Fatemi sapere notizie del papà e come va la sua salute. Null'altro ho da dirvi. Ricevete un grosso bacio. Carlo
143)
Zona di guerra, 6-5-1918. Verificato per censura.
Carissima sorella, dopo tanti giorni che attendo tue notizie, ieri sera finalmente mi è giunta una tua lettera, che mi ha recato molto piacere. La cosa che mi ha reso più felice è sapere che Censo, dopo tanto tempo di trincea, si è meritato un posto degno di lui. Appena che avrai il suo indirizzo, me lo fai avere. Ti ringrazio delle due cartoline di Tomba. Oggi stesso scrivo anche a lui. Se verrà a trovarti, salutalo anche per me. Ora, in attesa di tue notizie, invio un grosso bacio a te e a tutti. Carlo Ora mi trovo di nuovo con Tibaldi. Sono molto contento.
144)
Zona di guerra, 8-5-1918. Verificato per censura.
Carissimi, Tibaldi è partito per Altino, a fare un corso. A giorni sarà di ritorno. Io sono a riposo e sto bene. Saluti agli amici. Baci a tutti in famiglia. Carlo
145)
Zona di guerra, 9-5-1918. Verificato per censura.
Carissima, mi trovo sempre a riposo, distante dalla linea. Tibaldi è partito per un corso di addestramento, ma fra una decina di giorni sarà ancora fra noi. Saluti a Zanoni. Ho ricevuto una sua cartolina. A tutti in famiglia un bacio. Carlo
146)
Zona di guerra, 12-5-1918. Verificato per censura.
Carissimi, ho ricevuto due vostre cartoline, quelle del 5 e del 6. Sono contento della vostra buona salute, così pure è la mia. Ieri non ho potuto scrivere, perché non ebbi tempo. Sono in posto buono. Saluti e baci a tutti. Carlo
147)
Zona di guerra, 13-5-1918
Cara Pina, scuserai se sono già a chiederti dei denari. Come si fa? Ho trovato tanti piacentini e sono in un posto dove ci sono cantine... Quindi, un po' per uno, sono andati quasi tutti. Mi perdonerai. Ma cosa vuoi? Io mi trovo molto bene, solo che non sono più a M. Ora sono in terza linea e ogni 3 giorni si ha il cambio. Tibaldi ora non è qui in mia compagnia, ma sarà di ritorno fra qualche giorno. Spero, fra 7 o 8 giorni, di andare anche noi ad Altino a fare il corso. La mia salute è ottima e così sarà anche di voi tutti. Il babbo sarà ormai ristabilito. Come era meglio un mese oggi, quando ero tra voi e con gli abiti da borghese! Come si fa? E' dovere e il dovere è sacro per tutti noi! Speriamo che passino anche questi 4 mesi, per potere ritornare fra voi. Tuo fratello Carlo
Sotto il francobollo: baci a tutti, mi trovo in un caposaldo. Si sta bene, però non si fa niente.
148)
Zona di guerra,14-5-1918. Verificato per censura.
Cara sorella, rispondo alla tua cara lettera del giorno 8. Sono contento che siate in perfetta salute. Ho molto piacere d'aver ricevuto l'indirizzo di Mario Carlotti ed oggi stesso scriverò anche a lui. Appena avrai l'indirizzo di Censo, fammelo subito avere. Così potrò scrivergli. Dì a Gaetano che ringrazi Giannetto della sua cartolina e fatemi sapere se Tomba è arrivato. Baci a tutti in famiglia e a te un affettuoso saluto. Carlo Tibaldi arriverà a giorni.
149)
Zona di guerra, 17-5-1918
Carissimi genitori, sono contento di avere vostre notizie. Ho ricevuto due lettere dalla Pina. Sono contento che il babbo sia ristabilito e che abbia ripreso il suo lavoro. Apprendo che siete in pensiero, perché sono ora nell'arma di Tibaldi. Il motivo è questo: prima la Compagnia era di 8 armi, invece ora è in formazione vecchia, cioè di sei mitragliatrici. Prima eravamo in due plotoni ed ognuno di 4 quattro armi, invece ora la Compagnia è di tre sezioni di due armi ciascuna. Quindi, armaioli siamo in tre ed io sono nella seconda sezione con Tibaldi. Siete persuasi ora??!! Il libro 'Quo vadis' l'ho letto tutto in due giorni e mi è molto piaciuto. Sono in perfetta salute e spero che sempre continui così. A Tanino ho scritto e mi ha risposto ed anzi mi ha mandato a dire della sua promozione a tenente. Baci. Carlo
150)
Zona di guerra, 18-5-1918. Verificato per censura.
Ricevete i più cari saluti da Carlo
151)
Zona di guerra, 19-5-1918. Verificato per censura.
Sempre in ottima salute. La tua salute è ottima? Ricevete 1000 baci e i miei più affettuosi saluti e a te, cara mamma, un bacio ancor più affettuoso. Tuo affettuosissimo Carlo
152)
Zona di guerra, 21-5-1918.
Cara Pina, ho ricevuto ieri sera il vaglia è la tua lettera. Non trovo modo di ringraziarti della premura che hai per me. Tibaldi non è ancora ritornato in mia compagnia, ma deve arrivare domani o dopo. Saluta tanto la Vittoria Tibaldi, falle le mie scuse se ancora non le ho scritto, neppure i soli saluti. Ma tu sai che scrittore sono io e quindi a far brutta figura non me la sento. Ieri sera, con mia grande sorpresa, ricevetti una lettera da G. Maestri. Io non gli volevo rispondere perché, come lui aveva detto che non voleva più scrivere a nessuno, così volevo fare io come lui. Ma puoi ho pensato che gli avrà scritto sua madre e ho avuto paura di offenderli. Tuo fratello Carlo
153)
Zona di guerra, 23-5-1918. Verificato per censura.
Carissima Pina, ho ricevuto ieri sera la tua cara al lettera del 19 ultimo scorso e la cartolina del fratello Gaetano. Vi ringrazio tutti e due del pensiero. Per quella domanda di cui ti ho parlato e di cui mi domandi, non so nulla. Per l'aviazione me ne informerò. Abbiti, insieme a tutti in famiglia, un bacio. Tuo Carlo
154)
Zona di guerra, 24-5-1918. Verificato per censura.
Carissimi, sono sempre in ottima salute. Tibaldi è qui in mia compagnia. È arrivato ieri sera. Vi invia i più affettuosi saluti. Carlo
155)
Zona di guerra, 26-5-1918. Verificato per censura.
Carissimi, da giorni non ricevo nulla da voialtri. Spero che sarete in buona salute, come pure buona è la mia. Tibaldi è tornato. Saluti alla famiglia Tibaldi, alla Teresa e ricevete un grosso bacio da Carlo
156)
Zona di guerra, 27-5-1918. Verificato per censura.
Carissimi, vi scrissi in altra mia del corso di perfezionamento. Giunsi qui stamane con Tibaldi. Per una ventina di giorni, finché resto qui, metterete l'indirizzo scritto qui dietro. Ora sto bene, non sono nel pericolo. Carlo
157)
Zona di guerra, 29-5-1918. Verificato per censura.
Carissimi, è da due giorni che non vi scrivo. Spero però che già avrete ricevuto la mia cartolina, dove vi dicevo che mi trovavo al corso di perfezionamento. Ora sono distante dal pericolo. Mi trovo bene qui. Quindi non state a pensare, se non ricevete posta. Intanto ricevete un grosso bacio da vostro figlio Carlo
158)
Zona di guerra, 31-5-1918.
Carissimi, scuserete se da qualche giorno ricevette poche notizie. Ora mi trovo distante dal pericolo e quindi anche voi non starete a pensar male. Sono al corso di perfezionamento in un bel paesetto, da dove si gode una bellissima veduta della laguna veneta. Ieri sera è giunto Rancati e mi ha portato il vostro pacco. Vi ringrazio tanto. Speravo di trovare un qualche vostro scritto tra le cartoline nuove, ma invece nulla. In attesa di vostre notizie, di invio un affettuoso saluto e un grosso bacio. Carlo
159)
Zona di guerra, 5-6-1918. Verificato per censura.
Cari genitori, sono in attesa di vostre notizie. Siccome non sono più alla scuola di perfezionamento la posta va prima là. Però tra qualche giorno sarà qui. La mia salute è ottima e così sarà la vostra. Un bacio da vostro figlio Carlo
160)
Zona di guerra, 8-6-1918. Verificato per censura.
Carissima Pina, di salute sto molto bene e così spero di voi tutti in famiglia. Stasera forse riceverò qualche vostra lettera. Saluti affettuosi alla famiglia Tibaldi e da me ricevi un affettuosissimo saluto. Tuo fratello Carlo
161)
Zona di guerra, 10-6-1918. 1483a Compagnia Mitraglieri Fiat.
Pina carissima, ricevetti ieri una cartolina ed una lettera tua. Sono contento di sapere vostre notizie e di sentire che sono venuti i miei due amici a trovarvi. Se puoi, dà loro anche un po' di denari, oltre agli aghi e al cotone, perché ne sono quasi sprovvisto. Ieri sera ho ricevuto anche una cartolina da Soresi e mi dice che è a disposizione del ministro per entrare negli automobilisti. Guarda di informarti se anche noi possiamo fare domanda, così noi due potremo abbandonare la trincea. Sono contento di sapere che Molinero sia stato rimpatriato. Se mi scriverà, risponderò subito. Alla signora Rosetta scrivi pure che se suo marito vuol venire a trovarmi io sono a 2 km da Capo Sile. Qui non siamo in trincea, perché si spara con il tiro indiretto e quindi in trincea non andremo più. Vincenzo non mi ha ancora scritto. Saluti alla Teresa e a Cesare, e dì a Gaetano che saluti Giannetto e gli dica che le cartoline con sopra i fiaschi di vino se le tenga lui, perché qui non abbiamo neanche l'acqua e bisogna fare dei chilometri per trovarne un poco. Saluti pure a Zanoni. Ricevi i più affettuosi saluti da Tibaldi, che ti ringrazia della cartolina che gli hai iscritto, e da me abbiti un bacio. Tuo Carlo
162)
Zona di guerra, 11-6-1918. Verificato per censura.
Sempre bene ed in ottima salute. Baci a te e a tutti in famiglia. Carlo
163)
Zona di guerra, 13-6-1918. Verificato per censura.
Carissimi, da qualche giorno sono privo di vostre notizie. Sarà a causa del servizio postale. Speriamo riceverne stasera. La mia salute è ottima, così spero sarà la vostra. Sono in attesa anche di quei due amici, che sono venuti a trovarvi. Baci affettuosi. Vostro figlio Carlo
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