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Pianello Val Tidone

 Si riportano le principali notizie raccolte sugli avvenimenti della Grande Guerra relativi a Pianello V.T.

Quadro ricordo Opere contro la disoccupazione

Assistenza alle famiglie dei richiamati

Assistenza ai profughi Enti assistenziali

L'annuncio della vittoria

Giuramento Bibliografia  

Quadro ricordo dei Caduti e dei reduci


Opere contro la disoccupazione

Già dal 1914 alcuni pianellesi si impoverirono a causa della guerra; si trattava di chi, nel periodo estivo, lasciava le proprie case per andare a lavorare all'estero, in quegli stati dove era già iniziato il conflitto.

Da subito il Comune di Pianello ha voluto aiutare questi cittadini in difficoltà iniziando a programmare una serie di opere pubbliche.

Subito si partì con i seguenti lavori che già a settembre erano stati terminati:

- costruzione di due rampe di accesso alla nuova strada di Roccapulzana, nei pressi di Case Gazzoli, per metterla in condizione di essere aperta al pubblico;

-  riparazione del muraglione di difesa della piazza del mercato bovino, rotto in diversi punti da recenti piene del torrente Tidone.

Il geom. Domenico Schiappacassi ha inoltre predisposto un progetto per la generale sistemazione del muro a sostegno della piazza ed un altro per la costruzione di altre tre Cappelle nel Cimitero di Pianello. La giunta comunale ha inoltre fatto pressioni alla Provincia di Piacenza per partire con il progetto di risistemazione del ponte sul Tidone; si è anche interessata al progetto di costruzione del campo di tiro a segno. Il 10 giugno 1915 verranno collaudate le tre nuove cappelle costruite dalla Cooperativa Muratori di Pianello.

All'Ing. Carlo Astorri venne invece dato l'incarico di progettare una strada di ciconvallazione, opera che ha trovato difficoltà negli accordi sui prezzi con i proprietari dei terreni da occupare che si sono potuti risolvere solo nel settembre 1916. Il mutuo necessario venne accordato solo nell'agosto del 1917 ma la fine della guerra arrivò prima dei fondi. La situazione della disoccupazione si aggravò ulteriormente con il ritorno dei reduci e si dovette forzatamente iniziare i lavori per dare occupazione ai pianellesi tornati dal fronte.

L'amministrazione comunale, per trovare i fondi per finanziare le opere, non potendo contare sull'aiuto dello stato, dovette ricorrere alle tasse. I problemi a cui far fronte erano tali che, nel 1919, si chiese alla Provincia di poter applicare tassazioni di famiglia superiori ai limiti indicati dal regolamento allora vigente.


Assistenza alle famiglie dei richiamati

Pochi giorni prima dello scoppio del conflitto, ci si poneva il problema di aiutare quelle famiglie che, con la partenza dei soldati per il fronte, si sarebbero trovate senza un sostegno concreto. Si decise di mettere a disposizione della Congregazione di Carità un certo capitale per le famiglie bisognose dei soldati al fronte; si chiese quindi un prestito di 5000 lire al Dott. Alessandro Cassi allo scopo di provvedere all'erogazione di soccorso alle famiglie bisognose dei richiamati alle armi.

Esisteva anche una scuola ricreativa che funzionava per i figli dei richiamati. A dirigerla era l'insegnante Anna Repetti, che cercava di trasmettere il suo grande spirito patriottico ai fanciulli affidati alle sue cure. Teneva in aula un quadro con le fotografie dei suoi ex-alunni Caduti e ogni giorno, in loro onore, faceva cantare l'inno "Salve! Salve, eroi della Patria!"


Assistenza ai profughi

Dopo la rotta di Caporetto del 24 ottobre 1917, ai primi di novembre anche a Pianello arrivarono i profughi di guerra; ne arrivarono 193, almeno in parte da Castel Tesino in provincia di Trento. Furono sistemati in alcune strutture quali il "torrone" e il salone parrocchiale, oltre che nella casa chiamata "l'ospedale" di via Buroni e presso alcune famiglie sia in paese che nelle frazioni.

Anche in questo caso il Comune contribuì con dei fondi e per i più bisognosi venne fatta una raccolta di indumenti e furono acquistate delle scarpe.

I profughi restarono in paese fino dopo la fine della guerra, alcuni vi trovarono anche la morte a causa dell'epidemia di spagnola. La loro cura era affidata al medico condotto Dott. Quintino Fiori.

Il 31 dicembre 1919 il consiglio Comunale ritenne di dover elargire la somma di lire 1000 per quei profughi giunti da poco in Italia, ovvero alcuni bambini viennesi che avevano bisogno di essere assistiti in tutto.


Enti assistenziali

Il Comune operava la propria assistenza per mezzo di appositi Enti accanto ai quali agivano le Associazioni Religiose della Parrocchia. 

La Congregazione di Carità, già esistente prima della guerra, si occupava delle famiglie bisognose utilizzando le risorse messe annualmente a disposizione dal comune. Nel 1916 e nel 1917 questo non fondo non fu più sufficiente per affrontare i bisogni delle famiglie, tanto che la congregazione dovette chiedere un'assegnazione supplementare.

Il Comitato di preparazione civile nacque durante la guerra per coadiuvare il Governo nell'assistenza alle famiglie dei richiamati e alle Dott. Quintino Fiorifamiglie povere dei militari di leva. Già nel 1916 aveva elargito sussidi e acconti di pensioni, aveva espletato pratiche per fare ottenere pensioni e si occupava di dare informazioni sulle sorti dei combattenti. Solo nel novembre 1917 ne verranno scelti i membri nominando un capofamiglia per il capoluogo e uno per ciascuna delle principali frazioni. Erano anche i cittadini stessi a fare donazioni a questo ente. E' da ricordare per la sua generosità il medico Dott. Quintino Fiori che ha rinunciato alla vacanza annuale donando la metà del compenso per la supplenza al comitato. Il dott. Fiori fu anche consulente legale del Segretariato del soldato di Pianello. Dal momento che però le donazioni spontanee non furono molte, il Comune deliberò di imporre ai contribuenti che già non l'avevano fatto di dare un contributo straordinario a favore del comitato. Dal momento che comunque il bisogno era sempre maggiore, il Comune mise in vendita alcuni oggetti  fuori uso per trovare nuovi contributi per il comitato.

La Compagnia delle Dame di Carità di San Vincenzo de' Paoli esisteva a Pianello dal 18 giugno 1898 con la missione di esercitare la propria carità facendo visita ai bisognosi al loro domicilio e portando loro sia doni materiali che il proprio sostegno morale. Le Signore Dame operarono molto durante la guerra a favore delle famiglie bisognose, anche quelle dei profughi.

Le associazioni delle Madri Cristiane e delle Figlie di Maria confezionarono calze e maglie di lana per i soldati e per i profughi.

Alla guida delle associazioni parrocchiali c'era l'Arciprete Don Giuseppe Castagnetti, futuro fondatore della Pia Casa.


L'annuncio della vittoria

Il 4 novembre 1918 la notizia dell'armistizio arrivò attraverso il telegrafo e fu comunicata dal capostazione, subito le campane della Parrocchia suonarono a festa. Ci si precipitò per confezionare due bandiere tricolori da esporre sul campanile e al balcone del Municipio. Mancando la tela verde si utilizzò la fodera di un piumino. Molta gente si riversò per le strade del paese formando spontaneamente una sorta di corteo che girò fino a notte tarda per festeggiare la pace e la vittoria. La maestra Repetti presa dai sentimenti patriottici fece un discorso alla folla.


Giuramento

Primavera 1918: giuramento delle truppe accantonate a Pianello


Bibliografia

D. L. Molinari, Pianello Val Tidone e la prima Grande Guerra (1915-1918) - Tip. Maserati, Piacenza

 

 

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