Il volume, uscito in edicola il 3 dicembre, può essere
ritirato presso la sede della Sezione dai gruppi che lo avevano prenotato
Un volume di documenti,
immagini e testimonianze
“Apini tornate presto!”: era questa l’esortazione dei
piacentini alle Penne nere dopo l’Adunata nazionale del maggio 2013 che ha
consegnato ai piacentini una città accogliente, allegra e festosa come nessuno
ricordava. A pochi giorni dall’evento, Editoriale Libertà pubblicò il volume
fotografico “Alpini a Piacenza” che riscosse grande successo. Sulla scia di
quell’entusiasmo che non si è mai spento è nata la nuova iniziativa editoriale:
“Alpini piacentini 2016”, un volume che ripercorre le tappe salienti delle Penne
nere attraverso documenti, immagini e testimonianze, da sabato in edicola. A
curare il libro la giornalista di telelibertà e Liberta.it Nicoletta Marenghi
insieme agli Alpini della Sezione di Piacenza. «nel 2013 ho seguito da vicino
l’Adunata – spiega Nicoletta Marenghi – e nei servizi televisivi ho illustrato
le infinite attività che gli alpini svolgono quotidianamente a favore delle
comunità in cui vivono. Ho accettato volentieri di occuparmi del volume la cui
realizzazione è stata possibile grazie al lavoro degli Alpini della Sezione che
si sono occupati delle ricerche e della raccolta del materiale. Dagli archivi
sono emerse notizie finora sconosciute. Lavorare con gli alpini è stata
un’esperienza piacevole e formativa per la loro professionalità. Sono persone
molto affidabili, pratiche, efficienti e dedite all’Associazione».
La storia
Il volume si apre con il capitolo dedicato ai cenni
storici della Sezione le cui origini risalgono agli Anni 20. Sono presenti
documenti inediti che suscitano grande curiosità come gli articoli di allora de
“L’Alpino” che riportano notizie relative a Piacenza prima come Sottosezione di
Milano e poi eretta ufficialmente a Sezione nel 1934. Numerosi articoli storici
fanno riferimento ad Arturo Govoni, presidente delle Penne nere piacentine per
60 anni e soprannominato per questo il “presidentissimo”. Un articolo del 1934
indica il colonnello Amedeo Nasalli Rocca come presidente della Sezione ma di
lui nessuno ha tramandato informazioni. Il primo capitolo è molto suggestivo, ci
sono lettere scritte a mano ai tempi della naja, tessere dell’associazione
durante il periodo bellico, documenti dell’immediato dopoguerra. Poi ci sono
foto in bianco e nero di valore inestimabile, da quelle del fronte ai vari
raduni.
Solidarietà e Protezione civile
“Onorare i morti aiutando i vivi” è uno dei motti più cari
agli alpini e il libro riporta le immagini di tutti i progetti di solidarietà
come l’asilo di Rossosch in Russia, la scuola scalabriniana in Albania, la
scuola di Foligno, solo per citarne alcuni. L’Unità di Protezione Civile ha
mosso i primi passi nel 1976 in seguito al terremoto del Friuli ma è nata
ufficialmente nei primi anni del 2000 portando in tutta Italia l’aiuto alle
popolazioni colpite da calamità naturali dai terremoti alle alluvioni fino alle
nevicate.
I Gruppi e le interviste
Una parte significativa del libro è dedicata ai 46 Gruppi
che compongono la Sezione, per ciascun Gruppo sono presenti foto e cenni
storici. Non mancano le interviste ai protagonisti, tutti i presidenti che si
sono succeduti dopo Govoni, i vari coordinatori di Protezione civile, gli Alpini
che hanno fatto una brillante carriera come i colonnelli Carlo Cavalli e Luigi
Rossi e l’unico alpino attualmente in armi, ovvero la giovane Vanessa Gentilotti
di Gazzola che racconta la sua scelta. Il presidente nazionale dell’Ana
Sebastiano Favero spiega in un’intervista gli obiettivi del suo mandato e ancora
il piacentino Fabrizio Castagnetti, già Capo di Stato Maggiore dell’Esercito,
illustra le caratteristiche degli alpini e ricorda alcuni aneddoti riferiti all’Ana.
“Per non dimenticare”
Particolarmente commoventi sono le testimonianze dei
reduci della Seconda guerra mondiale, altre pagine ricordano il centenario della
Grande Guerra per il quale la Sezione si è spesa con numerose iniziative per non
dimenticare il sacrificio di migliaia di Penne nere. E poi ancora nel volume si
trovano le testimonianze degli alpini all’estero, la storia dei cori e della
Fanfara, le attività sportive, i motti. L’Adunata di Piacenza rivive attraverso
le foto e le testimonianze dei membri del Coa.
Gli alpini
A collaborare attivamente alla realizzazione del volume il
presidente della Sezione piacentina Roberto Lupi, con il vicepresidente Gian
Luca Gazzola, Carlo Veneziani responsabile del Centro Studi, Carlo Magistrali
del Centro Studi e il fotografo sezionale Valerio Marangon. «Per noi è motivo di
grande soddisfazione aver potuto racchiudere in una pubblicazione come questa
una parte della nostra storia – spiega il presidente Roberto Lupi; la
collaborazione con Nicoletta Marenghi e l’Editoriale Libertà è stata l’occasione
per andare a riscoprire nei nostri polverosi archivi, documenti, informazioni e
fotografie molto interessanti che nessuno aveva più avuto l’occasione di
visionare e questo con il tempo ci ha appassionato sempre di più». Il vice
presidente Gian Luca Gazzola aggiunge: «La nostra Sezione aveva bisogno di un
libro che raccogliesse tutto il materiale storico e del volontariato per portare
avanti le nostre tradizioni. Dobbiamo ringraziare l’Editoriale Libertà per
averci fatto questo regalo. Personalmente l’attività di ricerca mi ha avvicinato
ancora di più alla nostra Sezione». Carlo Veneziani, responsabile del Centro
Studi della Sezione: «La collaborazione mi ha dato modo di apprezzare la
disponibilità di tutto il gruppo di lavoro ma soprattutto la professionalità di
chi ne ha tenute le fila. Interessante è stata la ricerca effettuata negli
archivi dove ho avuto modo di conoscere meglio le dinamiche e i personaggi che
hanno fatto la storia della nostra Sezione. In un futuro non troppo lontano,
auspico la stesura di un volume completo sulla storia sezionale». Carlo
Magistrali, del Centro Studi aggiunge: «Siamo riusciti ad indagare sulla storia
della Sezione scoprendo alcuni aspetti sconosciuti anche a noi che da anni che
facciamo parte di questa grande famiglia». Diversi scatti sono tratti
dall’archivio del fotografo sezionale Valerio Marangon: «Questo volume valorizza
la Sezione di Piacenza e io sono orgoglioso di aver contribuito al lavoro con
alcune foto delle migliaia che ho scattato». il coordinamento grafico è stato
affidato a Cristiana Emiliani.
Dossier d’epoca, Gruppi
locali e tante curiosità
Oltre trecento documenti storici e fotografie sono
contenuti nel nuovo volume dell’Editoriale Libertà “Alpini piacentini 2016”.
Centoventuno pagine divise in 17 capitoli. Si parte con 27 pagine dedicate alla
storia della Sezione con documenti inediti; la pubblicazione prosegue con le
interviste ai presidenti sezionali, gli incarichi nazionali, i Cappellani;
ventitré pagine raccontano con testi e foto la storia dei singoli Gruppi
piacentini, seguono le testimonianze degli alpini piacentini nel mondo, la
storia della Protezione civile, i progetti di solidarietà, le interviste ai
vertici nazionali e ancora le foto della recente udienza papale, cori e fanfara,
i ricordi dell’Adunata di Piacenza, le iniziative del Centenario della Grande
guerra, le testimonianze dei reduci, le foto storiche della Festa Granda e le
iniziative sportive.