Sito sezione

Organigramma

Presentazione

Calendario

Storia

Esercitazioni

Emergenze

Articoli vari

Iscriviti

Documenti

Monitoraggio e Meteo

Contatti

Foto

Facebook

Link

VOLA

Home

 

 

Emergenza Liguria 2011

- Rientro dall'emergenza in Liguria

- Nostri alpini in Liguria «La paura non è finita» da Libertà del 6 novembre 2011

- Galleria fotografica


Rientro dall'emergenza in Liguria

Dopo tre settimane di intensa attività e la chiusura dei cantieri della Colonna Mobile Nazionale ANA in Val di Vara, mercoledì 30 novembre rientra il coordinatore sezionale Franco Pavesi. Nell'ultima settimana, insieme a Stefano del terzo raggruppamento, Franco ha guidato gli alpini (più di 130 per turno) in qualità di referente della sede Nazionale.

Nelle prime settimane gli Alpini dell'Emilia Romagna hanno presenziato con più di 215 volontari, per un totale di 680 giornate lavorative.

L’ANA nell'Emergenza Liguria, oltre che con Volontari generici per lo sgombero di detriti e la pulizia delle abitazioni, ha impiegato squadre specializzate nelle trasmissioni con ponti radio e reti di comunicazione con i propri capisquadra e gruppi sul territorio.

Squadre Alpinistiche hanno compiuto operazioni di disgaggio di massi e alberi su frane e dirupi in collaborazione con i tagliatori con motoseghe adibiti al taglio di legname sugli alvei dei torrenti mentre erano presenti squadre di autoprotezione di soccorso nei cantieri più critici con autoambulanze fuoristrada attrezzate che operavano in accordo con il 118.  

Era presente la segreteria d'emergenza dell’ANA, con punto TLC, per la registrazione dei volontari (non solo dell’ANA), mantenere il controllo delle squadre sui diversi cantieri e i contatti diretti con COM e COC.

Gli alpini hanno inoltre garantito il controllo della viabilità e il servizio di scorta agli scuolabus in prossimità di frane e il servizio cucina con una cucina mobile che ha potuto fornire fino a 1300 pasti giornalieri a volontari e popolazione nei primi giorni dell'emergenza.

Ora gli Alpini sono tornati alle proprie abitazioni ma pronti a ripartire se richiamati a fronteggiare un'emergenza che sembra non abbia fine.


Nostri alpini in Liguria «La paura non è finita» da Libertà del 6 novembre 2011

In pattuglia a Genova, mobilitati a Borghetto Vara

Le auto infilate nelle vetrine dei negozi sono l'immagine-choc dell'alluvione a Genova e per il piacentino Franco Pavesi, coordinatore del gruppo regionale alpini della Protezione Civile, l'istantanea indelebile di un momento tragico. Al pari della morte disseminata qualche giorno prima a Borghetto di Vara, impartiscono un insegnamento senza scappatoie: «Nello spazio di un nanosecondo tutto può essere distrutto - riflette Pavesi - si cancella la storia di un paese, si cancellano vite. Siamo fragilissimi, quando la natura rialza la testa ci mette in ginocchio». E la situazione di oggi non consente di star sereni, aggiunge. La sera stessa del disastro a Genova, Pavesi con un gruppo di alpini era in perlustrazione nelle vie del capoluogo ligure, in zona rossa, proveniente da Borghetto dove il contingente presta la sua opera dal 26 ottobre, dopo che un diluvio di fango si è abbattuto sul paese. Oltre al coordinatore, da Piacenza sono partiti Germano Bertuzzi, Gianfranco Bertuzzi, Armando Perini con la moglie Giuseppina Quaranta, lui impegnato sulla logistica, lei a dare una mano sul fronte sociale, Graziano Franchi e Giuseppe Villa, Luigi Caminari e Rossella Gallerati, Luciano Rossi, Renato Giraldi e Milena Pelech. Ieri Pavesi è rientrato a Piacenza, già martedì dovrebbe tornare in azione. Con le piogge che non hanno dato tregua, due frazioni della Val di Vara, Stagnedo e Boccapignone, sono state evacuate per un nuovo fronte di frana.
Il gruppo piacentino, allertato dal dipartimento di Protezione civile, si è diretto in Liguria con la colonna mobile di ANA (Associazione nazionale alpini), facendo capo al centro operativo misto di Santo Stefano Magra. Arrivando a Borghetto di Vara, i nostri incontrano uno scenario «spettrale, distruzione totale, fango e detriti, senza nessuna possibilità di comunicazioni via telefono, senza più luce». Come in Abruzzo, si allestiscono un ponte radio e la torre-faro. E' provvidenziale la distribuzione di acqua potabile, viste le condutture fuori uso. Più tardi arriva la cucina mobile degli alpini che sforna pasti per tutti, anche mille e duecento al giorno. Ci sono sempre almeno cinque o sei piacentini a darsi da fare, mentre i nostri vigili del fuoco - pure in Liguria - si turnano in altre postazioni.
«Sappiamo di essere d'aiuto, di dare coraggio e speranza, la solidarietà del primo momento è quella che conta di più». Ma c'è poco tempo per pensare a queste cose. Pavesi mentre parla con "Libertà" è ancora in Liguria, in zona evacuata, osserva il Vara, il tempo è molto chiuso, scrosci e brontolii scendono dalle colline. «Tornerò, è mio dovere tornare» così si congeda.
«Sono orgoglioso di questi volontari che quasi giornalmente mettono a disposizione parte del proprio tempo libero per persone ed enti bisognosi, come hanno fatto in occasione del terremoto in Abruzzo e ora per l'alluvione in Liguria» commenta Bruno Plucani, che guida gli alpini a livello provinciale. «Stanno operando con serietà, solidarietà e senso del dovere». Intanto, dal fronte della Provincia si apprende che già domattina altri 9 volontari guidati dal coordinatore delle emergenze Davide Mangia raggiungeranno Santo Stefano di Magra, in provincia di La Spezia, per prestare aiuto e soccorso con turni di tre giorni per i volontari, una settimana per i coordinatori. «La priorità - spiega Mangia - è l'assistenza alla popolazione, ma siamo a disposizione per lo sgombero da fango e detriti».


Patrizia Soffientini

 


Galleria fotografica di Rossella Gallerati